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Supino, il bilancio? una voragine. Ondata di tasse sui cittadini

Alla luce dell’ultimo Consiglio comunale, in cui si è discusso il documento contabile, il candidato sindaco Alberto Volponi lancia l’allarme: “Il Bilancio? Una voragine!”

Alla luce dell’ultimo Consiglio comunale, in cui si è discusso il documento contabile, il candidato sindaco Alberto Volponi lancia l’allarme: “Il Bilancio? Una voragine!”

“I dati ufficiali parlano di 2,6 milioni di sofferenze. Ma il buco (praticamente accertato) è di oltre 3 milioni di euro. E si badi bene: che ci sia una vistosa criticità non lo dico io, bensì il Revisore dei Conti che, in più occasioni, ha contestato all’Amministrazione la scarsa documentazione fornita. Come dire: se il Comune non mette a disposizione le carte, chissà quanti altri buchi nasconde…”

E’ evidente che, a questo punto, che il Comune è costretto ad un Piano di Rientro di 90 mila euro, trentennale. Questo, ovviamente se la cifra ufficiale del debito resta di 2,6 milioni. Altrimenti è destinato a salire in misura esponenziale. Nel frattempo è evidente che il Comune sarà costretto ad un drastico taglio dei servizi e, contestualmente, ad un aumento delle tariffe: dal trasporto alunni ai rifiuti e così via.

“Ma il dato più sorprendente – prosegue Alberto Volponi – è che questo disastroso Bilancio è stato votato dalla maggioranza più l’ex minoranza costituita da Torriero e Petrucci. Della maggioranza, invece, Barletta e Pomponi non si sono nemmeno presentati. In decenni di amministrazione – conclude Volponi – non era mai capitato che si arrivasse ad un Bilancio così fallimentare e questo deve far riflettere i cittadini…”

Volponi, intanto prosegue la sua campagna di informazione alla testa della lista civica “Supino Supino” , caratterizzata da elementi giovani e pieni di entusiasmo (l’età media è inferiore ai 40 anni).

“A dire il vero – scherza il dottor Volponi – la mia età anagrafica è in controtendenza, ma sarà la mia esperienza il valore aggiunto del nostro affiatatissimo gruppo”.

Il dottor Volponi vanta, infatti, un curriculum di grande prestigio: prima come primo cittadino (è stato sindaco di Supino per circa un decennio, dal 1983 al1993) e poi come Deputato con l’elezione (nel 1987) alla Camera. Infine, nel 1992, la decisione di non ricandidarsi al Parlamento.

“Fu una scelta professionale – spiega il dottor Volponi – Non mi ricandidai (con sorpresa di molti) perché volli dedicarmi alla Sanità, sia come tecnico del Ministero, che della Regione e dell’Università di Tor Vergata dove ho ricoperto importanti e prestigiosi incarichi. Ma alla fine l’amore per la mia Supino si è rifatto vivo più forte che mai”.

Come è maturata la decisione di ricandidarsi?

“E’ maturata dalla considerazione di dover risanare un Comune in forte passivo, tant’è che credo che nemmeno gli attuali amministratori siano in grado di valutare a quanto ammontino i debiti accumulati. Non a caso abbiamo uno dei più alti indici di tassazione della provincia. Poi perché il nostro Paese soffre di una cronica carenza di servizi che sono l’elemento essenziale per migliorare la qualità della vita. Per non parlare, poi, di quello spirito di comunità che, francamente, si sta spegnendo tra la popolazione”.

Un forte segnale di discontinuità con l’amministrazione che si sta chiudendo, dunque, caratterizzata da scelte non sempre in linea con gli interessi dei cittadini, come (ad esempio) la scelta di inserire in giunta l’ex sindaco di Latina per un mero tornaconto politico, senza che vi sia stato alcun vantaggio per i cittadini (lo sa benissimo l’assessore defenestrato che ora è approdato su altri schieramenti).

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