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Trivigliano, l’internazionalità della comunità “In Dialogo” per un’interessante dialogo tra le religioni

"Le religioni sono pace, non odio. Uccide chi le distorce". Questo il senso del messaggio arrivato a Trivigliano nella tavola rotonda sul tema: Amore come senso della vita: per una civiltà migliore coordinata dall’On. Antonio Tajani (Vice...

"Le religioni sono pace, non odio. Uccide chi le distorce". Questo il senso del messaggio arrivato a Trivigliano nella tavola rotonda sul tema: Amore come senso della vita: per una civiltà migliore coordinata dall’On. Antonio Tajani (Vice Presidente del Consiglio Europeo e incaricato dei rapporti tra le religioni in Europa) in occasione del 25° compleanno della Comunità In Dialogo. All’interessante conferenza hanno Partecipato Mons. Ambrogio Spreafico (vescovo della Diocesi di frosinone e Ferentino), Salameh Ashour (Presidente della comunità palestinese a Roma), il dott Riccardo Di Segni (Rabino Capo di Roma) e in platea le più alte autorità della Provincia a cominciare dal Dott. Giuseppe De Falco (procuratore capo della Repubblica di Frosinone), dal Prefetto Dott.ssa Emilia Zarrilli, dal Questore Dott. Filippo Santarelli, dal Col. Giuseppe Tuccio (Comandante Provinciale dei Carabinieri), dal sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani nel giorno in cui dalle varie comunità In Dialogo, fondate da Padre Matteo Tagliaferri, sono usciti 13 giovani tornati al sociale tra i quali tre stranieri provenienti da: Ucraina, Colombia e Perù. L’On. Tajani nell’introdurre il dibattito ha ricordato l’incontro che ha avuto con gli Iman francesi di recente e uno di loro ha convinto un ragazzo che quanto stava per fare andava contro l'Islam evitando così un’altra strage. Mons. Spreafico dopo aver ricordato che in Germania a Berlino il 53% delle persone vive da single. Qui ci sono esperti delle difficoltà della vita e si vive insieme per rendere possibile la convivenza che potrebbe scongiurare appunto l’odio anche religioso, ecco perché si deve donare Amore. Salameh Ashour ha evidenziato il fatto che si devono alimentare i nostri sforzi per eliminare l’odio religioso: "Io sono pronto ad abbracciare il Vescovo perché c’è l’abbraccio di Dio". Tanti dicono di essere Mussulmani, ha aggiunto l’Iman palestinese, ma il corano non lo conoscono e da quì cominciano i "guai "terroristici perché nell’Islam vero non c’è odio a Dio. Poi il Dott. Di Segni ha ricordato che gli ebrei stanno a Roma da 21 secoli e c’è stata sempre la persecuzione radicale nei nostri confronti, perché se c’è qualcuno che prega per noi si vive di più. Infine, l’On. Tajani ha auspicato la nascita di un Islam Europeo più moderato con la conoscenza autentica del corano e non distorta come avviene oggi e nelle moschee si deve parlare la lingua del paese dove si trovano. Poi c'è stata la Santa Messa celebrata da P. Gregory Gay (Padre Generale della famiglia Vincenziana) che nell’omelia ha elogiato le iniziative di solidarietà e amore di Padre Matteo che sta facendo nel mondo. Nel pomeriggio sono iniziate le drammatiche testimonianze coordinate dal dott. Adolfo Coletta (Sostituto Procuratore della repubblica di Frosinone) come quella sconvolgente di Stefano di Arezzo. Sfortunato ragazzo nella fase finale tumorale, che ha raccontato con la sua forte laicità l’esperienza vissuta a Trivigliano con padre Matteo. "Anche se sono venuto per pochi mesi ma ho sentito l’affetto, la vicinanza, l’amicizia, la fratellanza questi i sentimenti che in modo laicistico ho portato ad Arezzo, dove conto di portare Don Matteo". Poi via via tutte le altre testimonianze; racconti drammatici di incomprensioni familiari, di incomprensioni della società, la confessione di un ragazzo che ha fatto outing e che ha vissuto nel peggiore dei modi facendo di tutto e di più, poi la rinascita con Padre Matteo nella comunità con gli altri ragazzi. Mons. Lorenzo Loppa che nel chiudere la serata ha detto ai ragazzi: “Oggi ho imparato tanto da Voi grazie e Buon Cammino”. Poi il saluto dei 13 ragazzi che sono ripartiti con le loro famiglie, verso le loro abitazioni. 25 anni di vita di in Dialogo e grazie a questa già 500 ragazzi in tutto sono tornati con le loro famiglie. Alcuni ragazzi hanno trovato anche lavoro nelle aziende di Maurizio Stirpe a Frosinone, questo a significare che veramente si può rinascere e che l’Amore come terapia, come senso della vita! Con la scienza ma oltre la scienza. Perché la persona trova nell’Amore il Mistero del suo Essere e il Senso della sua vita..” scrive Padre Matteo Servizio e foto di Giancarlo Flavi. Il video dell'intervista a Padre Matteo di Filippo Rondinara

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