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Vinitaly, le Aziende del Cesanese in bella mostra nel padiglione del Lazio

Al terzo giorno della Rassegna Internazionale Vinitaly 2016, che si sta tenendo a Verona dal 10 al 13 aprile 2016, il padiglione della Regione Lazio registra ottimi risultati, sia in termini di visitatori, che di espositori.

Al terzo giorno della Rassegna Internazionale Vinitaly 2016, che si sta tenendo a Verona dal 10 al 13 aprile 2016, il padiglione della Regione Lazio registra ottimi risultati, sia in termini di visitatori, che di espositori. Tra i 55 stand espositivi laziali sono particolarmente visitate le cantine specializzate nella produzione del Vino “Cesanese”. Tra esse abbiamo notato l’Azienda vitivinicola del Piglio (FR) “PILEUM”, ubicata nel cuore delle colline pigliesi, territorio di eccellenza del Cesanese. Punti di forza del Pileum, evidenziati al numeroso pubblico presente, sono soprattutto la cura ed il rispetto della terra, il recupero dei vitigni autoctoni, nonché la valorizzazione delle tradizioni e degli antichi insegnamenti. Tra le presenze storiche del Cesanese alla rassegna veronese segnaliamo i vini di Giovanni Terenzi. Le Cantine Terenzi, infatti, fondate negli anni 50 in località “La Forma” nel Comune di Serrone (FR) si avvalgono di macchinari all’avanguardia e di nuove tecnologie conservando rigorosamente le tecniche di produzione e custodendo gelosamente i segreti di questo vino austero e prezioso. Un particolare cenno merita, tra gli espositori di questo caratteristico nettare, la Tenuta Proietti “Al Campo” di Olevano Romano, esposta sulle colline a ridosso dei Monti Simbruini. Circa i numerosissimi eventi che si sono svolti in queste tre giornate di mostra segnaliamo il Convegno di ASNACODI, L’Associazione dei Consorzi Agrari di Difesa, sull’interessante tema: “Il vino italiano – Un patrimonio da assicurare”. Il Presidente Albano Agabiti, in apertura dei lavori, ha sottolineato come l’Italia, con i suoi 48 milioni di ettolitri prodotti, abbia superato la Francia e la Spagna realizzando un fatturato annuo di ben 5,5 miliardi di euro. Nel nostro Paese, ha proseguito il Presidente Agabiti, sono presenti ben 332 Vini DOC, 73 Vini DOP e 145 Vini IGT. Da qui la necessità di estendere la copertura assicurativa ad un patrimonio così importante in Italia e nel Mondo. Tra i diversi interventi susseguitisi nel Convegno citiamo un’interessante novità in tema di risarcimenti. A supporto del lavoro umano, svolto anche in questo settore da tecnici altamente specializzati, la scienza è intervenuta con l’utilizzo di una tecnologia d’avanguardia: l’uso di particolari “droni” per l’individuazione e l’accertamento del danno subìto. Infatti, sorvolando un vigneto con un “drone” si individua una mappa a fotomosaico attraverso la fotografia dall’alto degli appezzamenti con gli infrarossi e spettrali. Tre Aziende del Veneto e del Friuli hanno realizzato un progetto sperimentale mediante l’utilizzo di dette apparecchiature, ottenendo diversi vantaggi tra i quali l’elevata raccolta di informazioni, la forte qualità delle immagini, le grandi superfici da mappare dall’alto, nonché l’oggettività e l’imparzialità dei dati raccolti in quanto elaborati digitalmente. Di converso, tra i vari fattori negativi dell’esperimento, è stata evidenziata la dispendiosità del tempo necessario per la preparazione al volo con i conseguenti elevati costi della rilevazione, la criticità riscontrata nei terreni in pendenza, i tralicci dell’alta tensione, i centri abitati, gli aeroporti ed i vincoli meteo imposti dalla velocità del vento.

Da Vinitaly 2016 è comunque emerso un importante segnale: il futuro del nostro vino, orgoglio e vanto nazionale, è fortemente connesso con lo sviluppo dell’ “e-commerce”, ossia la vendita di prodotti attraverso piattaforme on line. Purtroppo l’e-commerce internazionale necessita di competenze legate alle diverse fiscalità e sconta i limiti delle leggi doganali nei vari Paesi. A cominciare dall’Italia dove, tra le norme allo studio di Bruxelles, sarà indispensabile produrre un documento di accompagnamento non più cartaceo ma informatizzato. Pertanto, si dovrà aprire una posizione fiscale presso l’Agenzia delle Dogane in quanto le regole comunitarie impongono che nelle vendite a distanza il produttore/venditore debba necessariamente affidarsi ad un soggetto intermediario che lo rappresenti fiscalmente. A ciò si aggiunga il costo del necessario software, peraltro di non sempre facile utilizzo ed il pagamento della cauzione prevista a garanzia delle imposte sulle accise. Il tutto anche per spedire una sola cassetta di bottiglie di vino ! Come al solito, per crescere e svilupparsi, le Aziende devono superare gli infiniti ostacoli di una burocrazia sempre più invasiva e poco lungimirante.

Giorgio De Rossi

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