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Ceccano, accoglie il primo imputato inviato dal tribunale “per la Messa in prova”

L'Ufficio Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.) di Frosinone, diretto dal Dott. Paolo Guerra, ha inviato presso il Comune di Ceccano il primo imputato che potrà avvalersi del percorso di risocializzazione e di reinserimento alternativo – conosciuto...

L'Ufficio Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.) di Frosinone, diretto dal Dott. Paolo Guerra, ha inviato presso il Comune di Ceccano il primo imputato che potrà avvalersi del percorso di risocializzazione e di reinserimento alternativo – conosciuto meglio come l’istituto della “messa alla prova” - accolto favorevolmente dalla Giunta comunale nell’ottobre scorso. Sostenuto sin dall’inizio dall’apprezzabile idea di Mario Sodani e Stefano Gizzi, rispettivamente Assessori alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura e condiviso anche dal Consigliere Marco Mizzoni, questo nuovo istituto giudiziario riabilitativo ha portato Ceccano, tra i centri più grandi del Basso Lazio, ad essere tra i primi a sottoscrivere con l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Tribunale di Frosinone la convenzione che permette a persone coinvolte in procedimenti giudiziari di minore allarme sociale, di chiedere la sospensione del loro processo a fronte di un impegno in lavori di pubblica utilità. Il primo imputato, inviato a Ceccano in questi giorni per scontare la pena di un anno e mezzo a fronte del reato commesso, verrà ora utilizzato in attività di utilità sociale in cui non sarà solo seguito dal personale dai Servizi Sociali del Comune, ma anche monitorato dal personale stesso dell’U.E.P.E. di Frosinone. Per Mario Sodani, attuale Assessore alla Pubblica Istruzione: “Ceccano sta dimostrando di aprirsi ad un nuovo umanesimo democratico in cui mette al centro l’uomo, consentendo a chi potrà essere sottoposto a procedimenti penali, per reati minori e che comunque non mettono a repentaglio o in discussione la sicurezza cittadina, di scontare la pena in prestazioni gratuite di lavoro in favore della collettività”. Si tratta di una “possibilità di non poco conto – precisava tempo fa la Dott.ssa Patrizia Romano dell’U.E.P.E. – che fa diventare possibile l’estinzione di un reato, assicura sorta di riconciliazione tra lo Stato e il cittadino che è incorso in ‘errore’, nella prospettiva di evitarne l'ingresso in un circuito più afflittivo e che potrebbe penalizzarne il futuro stesso o dei suoi familiari”. Dal canto suo il Sindaco Roberto Caligiore riconosce “questo come un passo importante fatto dalla nostra Amministrazione che, con la stesura di questa innovativa convenzione, permette a persone coinvolte in procedimenti giudiziari di minore allarme sociale, di potersi realmente impegnare nei confronti della comunità”. Si tratta anche per l’Assessore alla Cultura Stefano Gizzi “di un segnale sociale importante, in quanto è un’iniziativa concreta e di profondo senso civico”.

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