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Anagni, Grecia ed euro: il Consiglio di Stato non decide

Centesimi di euro, ovvero: come danneggiare l’industria italiana (e ciociara in particolare). Il giorno 11 novembre 2014 (oltre 8 mesi fa), il Consiglio di Stato ha esaminato il ricorso presentato dalla Siem di Anagni, avverso l’affidamento ad una...

Centesimi di euro, ovvero: come danneggiare l’industria italiana (e ciociara in particolare). Il giorno 11 novembre 2014 (oltre 8 mesi fa), il Consiglio di Stato ha esaminato il ricorso presentato dalla Siem di Anagni, avverso l’affidamento ad una società greca della lavorazione dei tondelli per i centesimi da 1, 2 e 5 centesimi di euro.

A seguito di un bando internazionale, i greci offrirono un ribasso sul costo tecnico, evidentemente potendo contare sul minor costo della mano d’opera e sull’approssimativo rispetto delle severe norme in materia; a seguito di ciò, la Siem che per anni ha servito la Zecca, si è vista esclusa con le conseguenze occupazionali del caso. Al di là dei motivi del ricorso, e sarebbe ora che il CdS decidesse di … decidere, ricordiamo cosa accade oggi a seguito di quell’affidamento. Oltre al “tour dei rifiuti”, anomalia tutta italiana, si assiste a quello dei cent. I tondelli base vengono realizzati in Val d’Aosta, e da qui trasportati in Grecia, a Salonicco. Effettuato il trattamento previsto, i minuscoli dischi vengono caricati e riportati in Italia, a Roma. Giunti nella Capitale, la Zecca si occupa dello stampaggio finale. La società anagnina che per anni ha ben operato, è stata costretta alla Cig ed alla mobilità, costi pagati dai cittadini dello Stivale. A fine 2013 alcuni parlamentari della Camera dei Deputati hanno presentato una mozione, primo firmatario il tesoriere nazionale di SelBoccadutri, e sottoscritta anche da deputati del Pd, Scelta Civica, M5S, sollevando la questione dei costi di fabbricazione delle monete da 1, 2, 5 centesimi. «I costi di fabbricazione di ciascuna moneta da 1 centesimo - scrivevaSel in una nota - ammonterebbero a 4,5 centesimi, quelli di ciascuna moneta da due centesimi a 5,2 cent, quelli di ciascuna moneta da 5 centesimi a 5,7». Stando sempre al testo della mozione «dall’introduzione dell’Euro la Zecca avrebbe fuso oltre 2,8 miliardi di monete da un centesimo, 2,3 miliardi di monete da 2 cent e circa 2 miliardi di monete da 5 cent, per un costo complessivo di 362 milioni di euro a fronte di un valore reale di 174 milioni».L’unico aspetto positivo era quello occupazionale, diretto ed indiretto, che oggi grazie ad un appalto che presenta troppi lati oscuri, è venuto meno. Geronimo

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