Anagni, il pensiero di Fausto Bassetta, sulla votazione dell'Assemblea dei Sindaci per la risoluzione contrattuale Acea.

<L'Assemblea dei Sindaci dell'Ato5 ha deliberato di procedere alla risoluzione contrattuale con il gestore del servizio idrico sulla base di una proposta priva di qualsiasi conforme parere tecnico o legale.

La procedura, avviata anche su indirizzo politico del Consiglio comunale di Anagni, prevedeva la diffida ad adempiere da parte della Segreteria tecnica dell'Autorità d'ambito con la formale contestazione degli inadempimenti del gestore, a tutela dell'utenza e del territorio.

La procedura si è conclusa con il parere negativo della Segreteria tecnica a proseguire nella risoluzione contrattuale. L'aver voluto, comunque, continuare in una procedura di risoluzione contrattuale espone l'intero ambito territoriale, gli utenti e i cittadini ad un gravoso e incerto contenzioso con conseguenze non prevedibili sia per quanto riguarda l'esito finale sia per i costi, che dovranno sopportare tutti gli utenti, con maggiore aggravio su un servizio già molto oneroso.

Inoltre sono a rischio importanti investimenti già programmati per il miglioramento della rete idrica, di quella fognante e dei sistemi di depurazione delle acque.

Si auspica il senso di responsabilità del gestore nel proseguire nell'esercizio del servizio idrico che già presenta numerose criticità e che, con una risoluzione in corso, certo non migliorerà. Gli incalcolabili costi delle procedure che saranno avviate saranno, ovviamente, pagati dall'utenza, senza considerare che il dopo è completamente incerto.

La gestione del servizio idrico integrato sicuramente non potrà tornare, per disposizioni di legge, alle singole amministrazioni comunali. Si potrà, eventualmente, costituire un consorzio pubblico fra Comuni che, in questo territorio, ha già avuto esiti fallimentari. Oppure si andrà a una nuova gara per un'altra concessione di servizio, che non sposterà di una virgola l'attuale situazione>.