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Anagni, il Sindaco Bassetta scrive al Ministro per gli ex lavoratori VDC

Il sindaco di Anagni, Fausto Bassetta, questa mattina ha inviato una lettera al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e ai senatori Giorgio Tonini, Magda Zanoni e Federica Chiavaroli (rispettivamente presidente della Commissione Bilancio del...

Il sindaco di Anagni, Fausto Bassetta, questa mattina ha inviato una lettera al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e ai senatori Giorgio Tonini, Magda Zanoni e Federica Chiavaroli (rispettivamente presidente della Commissione Bilancio del Senato e relatrici in Commissione della Legge di Stabilità 2016) sulla vicenda dei lavoratori della ex Vdc Technologies che vedono a rischio l’accesso alla pensione in tempi brevi.

Nell’iniziativa, in vista dell’approvazione della Legge della Stabilità, Bassetta ha coinvolto altri sindaci del comprensorio (Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Alatri, Acuto, Fiuggi, Ferentino, Frosinone, Morolo, Segni, Colleferro, Gorga, Carpineto Romano, Ceccano) e la mobilitazione degli amministratori locali è sostenuta dal presidente della Giunta regionale del Lazio, Nicola Zingaretti, e dal presidente dell’amministrazione provinciale di Frosinone, Antonio Pompeo. In particolare, Bassetta e i colleghi sindaci accendono i riflettori sull’approvazione dell’emendamento che consente di raggiungere i requisiti per la pensione entro 36 mesi dalla fine della mobilità coprendo il periodo con i contributi volontari.

Caso che riguarda numerosi lavoratori della ex Vdc Technologies licenziati dopo il fallimento della società. Così i sindaci illustrano le motivazioni dell’emendamento: <E’ da quasi 10 anni che ci interessiamo della vicenda della società Vdc – Technologies di Anagni, che ha rappresentato per il nostro territorio una opportunità occupazionale per centinaia di lavoratori e, conseguentemente, una vita dignitosa per le loro famiglie. Purtroppo, già a partire dal 2005, la società ha iniziato ad attraversare periodi di crisi a fasi alterne; si sono tentate tutte le possibili soluzioni per rilanciare l’azienda coinvolgendo gli attori istituzionali interessati (Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro, Regione Lazio) ma purtroppo non abbiamo raccolto i risultati attesi e pertanto, a far data 7 ottobre 2009, la società ha deciso di cessare l’attività e procedere alla relativa liquidazione.Con l’accordo stipulato il 2 settembre 2010 presso la Regione Lazio, l’Azienda in liquidazione ha fatto istanza di Cigs per tutti lavoratori. Con successivo accordo del 5 dicembre 2012n (a fallimento dichiarato dal Tribunale), è stato prolungato il periodo di Cigs e con successivo accordo del 12 giugno 2013, sempre presso la Regione Lazio, il curatore fallimentare ha avviato il licenziamento collettivo di tutto il personale in forza per un totale di 1092 lavoratori con contestuale ingresso in mobilità.Purtroppo qualche centinaia di lavoratori licenziati potrà raggiungere i previgenti requisiti soltanto entro i 36 mesi dalla fine del periodo di mobilità e, pertanto, confidiamo che i lavoratori interessati possano accedere alla salvaguardia e quindi alla pensione, stante l’impossibilità di potersi rioccupare nel nostro territorio ad un’età ormai avanzata>.

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