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Anagni, la città saluta “Al Capone”, il 75enne Elio Gismondi

Un altro che se ne va. Augusto Pesoli, anagnino verace e papà del campione Emanuele “Lele”, il quale sicuramente non tiene per sé le emozioni, ci ha chiesto di dedicare uno spazio ad Elio Gismondi, il 75enne scomparso pochi giorni fa.

Un altro che se ne va. Augusto Pesoli, anagnino verace e papà del campione Emanuele “Lele”, il quale sicuramente non tiene per sé le emozioni, ci ha chiesto di dedicare uno spazio ad Elio Gismondi, il 75enne scomparso pochi giorni fa.

Elio Gismondi, conosciuto ad Anagni come “Al Capone” per aver gestito negli anni ‘60 una sala giochi che a quei tempi era una chicca collegata, con la fantasia, al mondo grigio degli States, rappresentava uno di quegli elementi che formano una comunità. Dinamico, intraprendente, sicuramente sopra le righe, Elio ha vissuto intensamente, ricavandosi un suo spazio che, con giudizi alternati, resta suo. Francis Ford Coppola avrebbe potuto scritturarlo per un ruolo nel “il Padrino”, e sicuramente non avrebbe sfigurato. Un po’ guascone, un po’ “guappo”, sicuramente considerato “uomo di parola” e non un parolaio, Elio lascia figli e nipoti, che lo ricordano come papà e nonno affettuoso. Vanessa, che può vantare un interessante scambio epistolare col Califfo in un buio periodo per il cantante, potrebbe aver favorito il richiamo, in alcuni brani di Franco Califano, di esperienze vissute da Elio. Comunque sia, con la scomparsa di Elio cade un’altra tessera del mosaico cittadino, di quel tessuto comprensibile solamente anni, molti anni dopo.

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