Ormai è una prassi: per non illudersi, e provare invece ad avere un’idea vicina alla realtà, occorre ancora una volta rivelare che “il re è nudo!”. Quello che si profila sul grigio orizzonte della politica locale, sulla delicata materia della Sanità, è angosciante. I sindaci preparano le proposte di delibera da sottoporre ai consigli, e sicuramente otterranno votazione unanime. Belle parole, bellissime intenzioni destinate a rimanere carta straccia se … il condizionale è d’obbligo soprattutto stavolta. Il PD, cui va riconosciuto il merito d’aver dato la scossa, aveva puntato tutto, o almeno molto, sul fattore Roiati. La certezza che il consigliere ex assessore fosse “cosa loro” li aveva convinti a fare il muso (abbastanza) duro con lo stesso Zingaretti, e lo zar Nicola ob torto collo sembrava stesse cedendo. La scelta di Roiati, confluito in Progetto Anagni per motivi ancora da capire, ha spiazzato la frangia Buschini, e conoscendo la logica del partito ex Pci ed ex Quercia, i buoni propositi della regione per l’ospedale faranno la fine di tante belle “cosine” elargite a tutti meno che ad Anagni. Logica spietata, assolutamente da non condividere, ma da tener presente nei prossimi giorni. Il meno illuso è forse Alfieri, che ha potenziato il poliambulatorio della sua città motivando “tanto l’ospedale di Anagni è morto”. Geronimo