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Sabato, 20 Aprile 2024
Anagni

Colleferro, pronto soccorso da incubo. Malati lasciati nel corridoio sulle lettighe delle ambulanze

Un giorno al Pronto Soccorso di Colleferro. Un giorno da incubo. Se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori; persone di tutte le età, molti, purtroppo vecchi che arrivano accompagnati dalle ambulanze e che vengono lasciati sulle barelle...

Un giorno al Pronto Soccorso di Colleferro. Un giorno da incubo. Se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori; persone di tutte le età, molti, purtroppo vecchi che arrivano accompagnati dalle ambulanze e che vengono lasciati sulle barelle all'ingresso. Il pronto soccorso di Colleferro non ha letti disponibili e dopo la chiusura di Anagni, è veramente al collasso, nel vero senso della parola.

Il pronto soccorso è un vero e proprio porto di mare perché accoglie tutti indistintamente. Inoltre, mancano medici e personale adatto, ecco che ogni piccola cosa diventa un macigno e chi è in attesa di essere visitato deve attendere il proprio turno con molta calma.

La riorganizzazione sanitaria tanto voluta da Zingaretti a Colleferro ha provocato e sta provocando danni considerevoli. Infatti, lunedì 1 Febbario 2016 nel bel mezzo della mattinata si è presentata, al pronto soccorso colleferrino, una signora di Cave con una bambina perché al pronto soccorso di Palestrina, dove si era recata precedentemente, le era stato detto di andare a Colleferro in quanto l’ospedale prenestino era sprovvisto del reparto di otorinolaringoiatria. Così la signora è dovuta risalire in macchina e arrivare a Colleferro, dove finalmente dopo un’intera mattinata è riuscita a far vedere dallo specialista la propria bambina.

Insomma, il nosocomio di Colleferro si è spogliato di alcuni reparti importanti come ginecologia, pediatria ecc per portarli a Palestrina dove i servizi sono minimi. A Colleferro vi erano 4 sale operatorie mentre a Palestrina ce ne sono solamente due. Questa è la sanità laziale di Zingaretti?

Ma torniamo al pronto soccorso e nello specifico alla giornata del 1 febbraio, quando ad un certa ora del pomeriggio, intorno alle ore 18,00 sono arrivate quattro ambulanze, con due persone con due femori rotti e due traumi cranici, questi sono stati lasciati sulle lettighe delle ambulanze, in quanto erano terminati i letti, mentre fuori gli autisti si “litigavano” il posto dell’ambulanza che doveva attendere che si liberasse la loro lettiga per rimontarla sul mezzo; anche perché un ambulanza senza lettiga a chi serve?

Con la situaizone attuale al pronto Soccorso colleferrino ogni giorno è un incubo, per i pazienti e per i medici e infermieri costretti a svolgere un superlavoro con turni massacranti. Ieri abbiamo constatato di persona che un medico è stato presente al Pronto Soccorso dalle prime ore del mattino fino a sera inoltrata.

Questa è serietà professionale che andrebbe premiata e non strozzata

Giancarlo Flavi (in foto un immagine del vecchio ingresso)

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