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Frosinone, Unindustria: “Non vogliamo fare i maestri, stiamo solo cercando di lavorare per il territorio”

“Fare sistema significa collaborare seriamente e veramente. Dal 2 agosto, giorno della firma dell’accordo di  programma, ottenuto grazie al forte interessamento di Unindustria, noi stiamo cercando di portare a casa risultati importanti per il...

“Fare sistema significa collaborare seriamente e veramente. Dal 2 agosto, giorno della firma dell’accordo di programma, ottenuto grazie al forte interessamento di Unindustria, noi stiamo cercando di portare a casa risultati importanti per il territorio.

Federlazio ha sottoscritto due mesi dopo tale accordo, conoscendone bene tutti i contenuti. E polemizzando in questo periodo di tempo per la sua esclusione, salvo poi arrivare a sottoscrivere l’intesa.

Unindustria, è bene chiarirlo, non si è mai opposta all’ingresso di Federlazio nell’Accordo di Programma, anzi, abbiamo auspicato più volte l’ingresso anche delle altre Associazioni, in quanto riteniamo che si debba lavorare tutti in un’unica direzione per il bene del territorio”.

Davide Papa, Presidente di Unindustria Frosinone risponde così a Federlazio, in merito alla questione dell’Accordo di Programma.

“Vorrei inoltre ricordare a Ferraguti, che il 90 per cento delle nostre aziende sono piccole e medie imprese, per cui anche noi abbiamo un forte riguardo nei loro confronti e ogni giorno lavoriamo prestando la massima attenzione alle loro necessità. E’ bene ricordare, però, che le grandi imprese creano indotto e occupazione. Magari il nostro territorio avesse la capacità di attrarre altre nuove grandi imprese, perché questo significherebbe più lavoro e sviluppo economico. In ogni caso, le une sono importanti come le altre.

Dopo le polemiche sollevate nel mese di agosto scorso sull’Accordo di Programma – continua Papa - ora, a dicembre, a distanza di quattro mesi, qual è stato il contributo apportato da Federlazio? E dove erano loro quando noi eravamo al lavoro al Ministero prima dell’Accordo di programma?

Noi ci siamo prodigati – continua Papa – per lavorare per il bene del territorio ed è il caso chiarire che i trenta milioni messi a disposizione dal Mise per l’Accordo di programma sono una cifra aggiuntiva, rispetto a quella che avrebbe dovuto stanziarela Regione Lazio. Anzi, inizialmente il Ministero non aveva in programma di stanziare una cifra così elevata per l’Accordo di Programma, e comunque non aveva intenzione di stanziarla subito, per cui i trenta milioni messi a disposizione in seguito sono un in più che si va a sommare alla cifra stanziata dalla Regione Lazio. E’ vero che questi 30 milioni del Ministero andranno a finanziare i grandi progetti, ma è anche vero che ad essi possono accedere anche le piccole imprese, in quanto queste hanno la possibilità di aggregarsi in rete per partecipare al bando del Ministero. E questo è stato un risultato ottenuto grazie al nostro impegno. Dove erala Federlazio durante i nostri innumerevoli viaggi a Roma?

Per quanto riguarda poi i finanziamenti a fondo perduto non credo che le 150 manifestazioni di interesse siano giunte perché si sperava di avere questo tipo di finanziamento, che non è mai stato previsto. A meno che qualcuno non abbia fatto credere qualcosa di diverso.

Si può fare impresa – conclude Papa - anche senza questo tipo di finanziamenti e la mia azienda è una testimonianza in tal senso. Noi esistiamo dal 1975 e non abbiamo mai ottenuto finanziamenti a fondo perduto.Fare sistema, dunque, per noi significa non polemizzare tutti i giorni sui media ma lavorare insieme in progetti concreti e cantierabili come potrebbero essere quelli di cercare di far ridurre i costi per le imprese, o la riduzione di cuneo fiscale e tassazione, tanto per fare alcuni esempi, affinché la nostra economia possa finalmente avviarsi verso la ripresa. Il mio invito, concludendo, è quello di accantonare le facili polemiche e riprendere insieme un lavoro costruttivo per il territorio”.

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