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Giovedì, 18 Aprile 2024
Anagni Trevi nel Lazio

Sequestrati i depuratori comunali di Anagni, Frosinone, Ceccano, Fiuggi, Veroli e Trevi Nel Lazio. Indagate sette persone. Acea ATO 5 Precisa

Nella mattinata odierna, i militari del dipendente Reparto Operativo - Nucleo Investigativo, unitamente a personale del N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) Carabinieri di Roma, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro, emesso dalla Procura...

Nella mattinata odierna, i militari del dipendente Reparto Operativo - Nucleo Investigativo, unitamente a personale del N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) Carabinieri di Roma, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone a firma del

Dott. Adolfo Coletta, degli impianti di depurazione, con facoltà d’uso, siti nei Comuni di Ferentino, Anagni, Frosinone, Ceccano, Fiuggi, Veroli e Trevi Nel Lazio, gestiti dalle Società ACEA ATO 5 S.p.a. ed ACEA ATO 2 S.p.a. Il provvedimento cautelare è il risultato di un’attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo e dal NOE, coordinato dalla Procura della Repubblica di Frosinone, avviata nel 2012 per verificare l’effettivo funzionamento degli impianti in parola.

I preliminari accertamenti, eseguiti anche con la collaborazione dell’Arpa Lazio per quanto concerne l’aspetto dei campionamenti e delle analisi, hanno evidenziato una serie di irregolarità nelle procedure di depurazione delle acque trattate, essendo emerso il superamento dei valori previsti della legge in fase di scarico finale. La finalità della misura eseguita è, pertanto, quella di accertare, mediante il diretto controllo di un consulente nominato per la specifica esigenza dalla Procura, l’effettiva funzionalità dei depuratori e la loro idoneità tecnica a trattare le acque reflue provenienti dalle civili abitazioni dei centri urbani in cui sono rispettivamente collocati.

Finora risultano indagate sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, di gestione illecita di sistemi di depurazione, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e danneggiamento. Gli odierni sequestri risultano l’esito di una delle tante attività che il Comando Provinciale Carabinieri di Frosinone, unitamente al NOE di Roma ed in sinergia con la Procura di Frosinone, conduce a tutela dell’ambiente, tenendo peraltro conto che, nel caso specifico, gli scarichi finali delle acque sono immesse direttamente in torrenti, fiumi e terreni. Da qui l’assoluta necessità di verificarne l’effettiva depurazione e qualità finale delle acque trattate.

ACEA ATO 5 S.P.A. “LA FATTURAZIONE DEGLI IMPORTI INDICATI È AVVENUTA SUL PRESUPPOSTO DELLA FUNZIONALITÀ”

Acea Ato 5 S.p.A., in relazione al decreto di sequestro probatorio emesso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Frosinone in data odierna, rileva:

“L’azienda esprime piena fiducia nell’operato della Magistratura procedente ed attende con assoluta fiducia gli esiti degli accertamenti e delle verifiche che dovranno essere intraprese di qui innanzi ed a cui è strumentale il sequestro eseguito in data odierna che, per scelta tecnica esplicitata dal magistrato inquirente, non persegue finalità cautelari ma, per l’appunto, istruttorie.

L’azienda, inoltre, prende atto della circostanza che nel provvedimento eseguito si è constatato, in maniera corretta ed oggettiva, che le analisi eseguite da un laboratorio certificato comprovano la funzionalità degli impianti in sequestro e che, pertanto, la fatturazione degli importi indicati nel provvedimento è avvenuta sul presupposto della perfetta funzionalità depurativa degli impianti, come detto, debitamente certificata”.

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