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ASSC, Bellotti: “una società che sta facendo la fine di Lazio Ambiente. A rischio molti posti di lavoro grazie alle amministrazioni di sinistra”

L’ex assessore di Valmontone porta alla luce la situazione dell’azienda sovracomunale a qualche ora dallo sciopero indetto per la giornata di martedì

Sulla pelle dei lavoratori. Esuberi strutturali, riduzione dell’orario, trasferimenti di unità, taglio dei servizi per i cittadini: è la fotografia che racconta la crisi dell’Azienda speciale Servizi Comuni, la Assc, società partecipata dai Comuni di Colleferro (capofila e azionista di maggioranza), Valmontone, Labico e Gavignano. Una struttura che conta 160 persone assunte e che garantisce l’assistenza scolastica e domiciliare, gli asili, la gestione del cimitero e le attività di pulizia nei locali comunali, fino alla manutenzione di strade e gestione di aree di sosta a pagamento. Nel triennio 2017-2019, l’impegno economico di Colleferro passerà da poco più di tre milioni di euro annui a meno di due. 

“Meno servizi e meno occupati”

“Avremo meno servizi e meno occupati – cu dice Massimiliano Bellotti, ex assessore e oggi candidato sindaco per Valmontone – sono questi i risultati di politiche sbagliate, come le scelte amministrative fatte. Ecco spiegate le manifestazioni dei dipendenti, che rivendicano un diritto costituzionale. Perché a pagare saranno loro. Nel silenzio generale e in quello assordante del primo cittadino Latini”.

I costi del personale

“L’incidenza dei costi diretti, per circa il 90%, è data dal costo del personale. Nel programma di recupero , volto a fronteggiare le inefficienze gestionali, il Consiglio di amministrazione della Assc – Cda che si riunirà a breve – è tenuto a indicare le previsioni di recupero occupazionale  dei lavoratori interessati dalla sospensione o di riduzione di orario nella misura minima del 70%. Questo punto del documento aziendale, che possiamo leggere a pagina 2, si traduce in un sol modo: licenziamenti - attacca Bellotti - Basta guardare le tabelle del contratto di servizio – continua – schemi che chiaramente indicano come dal 2016 al 2019 le risorse diminuiranno di 1,2 milioni di euro”. Nel dettaglio; l’assistenza educativa (Aec) scende del 20% e riguarda 20 dipendenti; il settore infanzia vede un taglio di 10 punti e tocca 28 lavoratori. Eliminata la ludoteca, esternalizzati scuolabus, pulizia e gestione cimiteriale”.

Il taglio continuo

“Nel frattempo, però,  - aggiunge Bellotti – quest’anno il trasporto scolastico vede una riduzione di 150mila euro, la scuola di 80mila, la voce pulizie 160mila. I servizi caleranno. Mentre si poteva pensare prima a eliminare le consulenze esterne e far gestire le buste paga direttamente agli uffici comunali. Chiedo allora qual è la linea di Valmontone, perché Latini tace e il sindaco di Colleferro si sta muovendo in questa direzione. Perché i dirigenti che formavano il Cda, in particolare del comune di Colleferro, sono stati sostituiti dai responsabili dei servizi, quando il regolamento non prevede questa possibilità?”. Le similitudini con Lazio Ambiente:  “Una storia che ricorda la vicenda di Lazio Ambiente: la società di raccolta rifiuti per anni usata come bacino elettorale e adesso neppure in grado di pagare gli stipendi. Lavoratori e cittadini hanno il diritto di avere risposte. I politici che ci hanno portato fin qui il dovere e l’obbligo morale di spiegare”, conclude Bellotti.

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