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Valle Del Sacco

Dopo 44 anni di attività chiude l’ultima macelleria del paese: "Troppe le tasse"

Questa la triste storia che arriva da Montelanico, nel sud estremo della provincia romana sui monti lepini. Il racconto dei proprietari

Montelanico è un grazioso paesino tra la colline a la montagna di circa 2000 abitanti sui Monti Lepini a sud di Roma. La storia che stiamo per raccontarvi arriva proprio da qui ed è una storia che ti lascia l’amaro in bocca perché ogni volta che chiude un’attività commerciale è una sorta di sconfitta del tessuto sociale.

Dal primo luglio ha chiuso per sempre la storica macelleria Gavillucci di Piazza Vittorio Emanuele, gestita con passione e dedizione dalla dinamica Simonetta e dal marito Alberto, conosciuto in tutta la zona come Jaghe, che nei 44 anni di attività si erano sempre contraddistinti per la qualità dei loro prodotti, delle carni locali e soprattutto delle salcicce che faceva proprio Alberto e che venivano ad acquistare da Roma per quanto erano buone. Il paese di fatto ha perso anche l’ultima macelleria.

Dopo 44 anni di attività chiudere la saracinesca per non riaprila più per i due commercianti è stato un colpo al cuore ma la scelta è stata ponderata nei minimi dettagli e causata, come ha spiegato Simonetta a Frosinonetoday.it, dalle tasse e dalle spese che oramai erano diventate insostenibili.

Troppe le tasse non era più possibile andare avanti

“Siamo stati costretti a chiudere – ci incalza subito Simonetta al telefono con voce squillante -  perché sono aumentate troppo le spese:le tasse e le bollette sono arrivate alle stelle ma anche le materie prime hanno fatto un salto in avanti spropositato.

Meglio non lavorare e risparmiare che pagare ed indebitarmi. La verità è che a noi non ci tutela nessuno. Ci sfiatano con le tasse e noi non possiamo portare i prezzi alle stelle. Una persona che prende 1000 euro al mese come fa a pagare le bollette ed a mangiare? Ma quale guerra qui era tutto programmato"

Giovedì 30 giugno dopo 44 anni di attività ha chiuso un altro storico negozio montelanichese, uno dei negozianti storici e l'ultimo come commerciante più anziano. “Con questa nostra attività – prosegue Simonetta al telefono con frosinonetoday.it - ci ho cresciuto tre figli, prima in paese c'era più movimento c'erano più anziani e si lavorava meglio. Le salsicce che faceva mio marito con la carne locale scelta e lavorata giornalmente erano molto richieste ed un volta venne anche l’attore Maurizio Mattioli a prendere la nostra carne. Ti racconto un cosa; il tecnico del registratore di cassa mentre mi faceva la chiusura dell'attività mi ha raccontato di tanti altri negozi nei d'intorni che hanno chiuso perché le spese e le tasse erano troppo alte. La cosa non mi consola affatto, anzi mi rammarica ancor di più”.

Il ricordo del figlio Daniele

Il figlio Daniele ha lasciato un ricordo sui social: “un altro pezzo di storia montelanichese che non ci sarà più. Le zazzicchie de Jaghe patrimonio dell'umanità buona pensione mamma e papà”

La parole del presidente del consiglio di Colleferro Avv. Emanuele Girolami

Belle anche le parole dell’Avv. Girolami che descrive perfettamente l’importanza di un negozio storico come la macelleria Gavillucci. “A Montelanico ha chiuso l'ultima macelleria.  Simonetta aveva continuato l'attività del marito quando le condizioni di salute di Alberto non gli avevano consentivano più di lavorare. Il negozio di Simonetta trasmetteva un senso di ordine e dignità. Da sola curava l'attività.

Nel bancone erano esposti pochi prodotti. La merce che vendeva  era però di qualità e l'immagine di quel bancone scarno contrastava con gli sprechi di tanti supermercati dove la carne è stipata in vaschette di polistirolo e cellofan. Quell'immagine rassicurava i clienti perché Simonetta vendeva solo quello che poi veniva effettivamente consumato.

Simonetta presiediava la piazza principale di Montelanico, Jo Burgo, tanto caro a mio padre e rendeva un servizio alla comunità del paese. Spesso siedeva fuori il suo negozio in attesa di servire i clienti, sempre con gentilezza e disponibilità. Lei era lì anche per servire un solo cliente.

La specialità della macelleria erano le salsicce che Alberto preparate quando le sue condizioni di salute gli consentivano di farlo. Tanti miei ospiti ai quali ho offerto le mie braciate mi hanno chiesto dove avevo comprato quelle salsicce.

Rispondevo loro raccontando la storia di quella macelleria e quel boccone assumeva un significato particolare. Diverso. Quando chiude un negozio è un momento triste.  Se poi dietro quel negozio c'è un pezzo di storia di una intera comunità non si può tornare indietro. Grazie Alberto e Simonetta”.

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