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Valle Del Sacco

Colleferro, operatori sanitari dell’ospedale al lavoro senza mascherine e protezioni. Il grido di allarme della Cisl

La campagna "andrà tutto bene", se il contagio avverrà tra gli operatori potrebbe non essere realizzata. Le richieste ai vertici della Asl Rm5

Il grido di allarme in questi giorni di paura per la diffusione del Coronavirus arriva dai rappresentanti sindacali della Cisl degli operatori sanitari dell’ospedale di Colleferro, In questi giorni di emergenza nazionale mancano le mascherine ed i guanti (Dpi) in quasi tutti i reparti del nosocomio colleferrino ma soprattutto in quello deputati a gestire la situazione più complicata, Pronto soccorso, Rianimazione e Blocco operatorio.  

La lettera ai vertici della Asl

In una lettera indirizzata ai vertici della Asl Rm5, al DG Santonocito, al DS Bruno ed al direttore dell’ospedale Battaglia, il segretario territoriale Dimitri Cecchinelli ed il delegato Cisl di Colleferro Donatella Cumbolotti fanno presente questa situazione di estremo disagio lavorativo: Con la presente, la scrivente O. S.  torna nuovamente a lanciare un grido di allarme, in merito alla gestione dell’Emergenza Coronavirus nel Polo Ospedaliero di Colleferro.

Quotidianamente situazioni altamente pericolose

Emergono quotidianamente, situazioni altamente pericolose ed al limite della legalità: Dotazione insufficiente dei DPI a tutti gli operatori sanitari, soprattutto a coloro che operano nella branca della vera emergenza, Rianimazione, Pronto Soccorso e Blocco Operatorio. Insufficienti i DPI al personale impegnato nei container destinati al Pre-Triage ed in tutti gli altri reparti. Pervengono continuamente disposizioni, per la locanda e la sanificazione delle stanze di degenza nelle ore serali/notturne , a cui deve provvedere lo stesso personale ausiliario impegnato nei reparti, aumentando così il rischio di contagio e contravvenendo ad ogni forma di contenimento dell’infezione. Non risulta sia presente in struttura il materiale per il trasporto della salma positiva, o con sospetto di positività. Verificare la presenza di mascherine chirurgiche in Farmacia, affinché possano essere distribuite comunque nei reparti.

La richiesta

Alla luce di quanto sopra esposto, si chiede con estrema sollecitudine, di aumentare l’invio dei DPI in tutto il Presidio, e che la consegna del poco materiale che giunge alla Direzione Sanitaria, al fine di scongiurare, eventuali ritardi laddove possibile, avvenga direttamente   ai reparti coinvolti nell’emergenza. È doveroso precisare, che qualsiasi iniziativa intrapresa dalla Direzione Generale, volta ad affrontare l’emergenza, che gli operatori in primis stanno vivendo sulla loro pelle, potrà essere sostenuta dalla scrivente, solo a fronte di una adeguata e costante fornitura dei DPI, sia in termini qualitativi ma soprattutto quantitativamente sufficienti. È in capo al datore di lavoro, la salvaguardia della salute e l’incolumità  del personale tutto,  è chiaro che in caso di contagio del personale, derivante da carenza dei dispositivi, codesta O. S. si costituirà parte civile al fianco dei soggetti eventualmente coinvolti”.

L'appello del sindaco Sanna

"L’ospedale e le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato ed i dipendenti comunali, non hanno mascherine.
Stiamo provvedendo - scrive il sindaco Sanna su facebook -, come possiamo, al reperimento: un’azienda di Colleferro c’è ne ha donate 100 ieri che stanno utilizzando i più esposti. Oggi ne riceveremo altre da altre aziende colleferrine, molto poche a dire il vero, rispetto alla necessità: le migliori (fp3) le manderemo prioritariamente in ospedale, le altre le distribuiremo alle forze dell’ordine.
Le aziende di Colleferro che ci hanno aiutato, ci tengo a dirlo, le hanno donate. Detto ciò non è un problema neanche pagare, anzi siamo pronti ma ci servono al più presto: faccio appello a tutte le aziende della zona che possono fornircene di contattarci in privato. Servono in ospedale, servono alle forze dell’ordine comunali e non, servono alle associazioni di volontariato che tanto stanno facendo in queste ore. Dateci una mano!"

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