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Venerdì, 19 Aprile 2024
Valle Del Sacco

Da Morolo a Colleferro, la storia del Prof. Orlando Giuliani che a 94 anni ancora dirige la sua azienda

Uno dei veri uomini che hanno ricostruito l’Italia nel dopoguerra grazie al connubio tra scuola e lavoro che ancora è molto lucido nel raccontare la sua lunga storia

Parte da Morolo negli anni 30 per andare a frequentare l’istituto Commerciale di Colleferro, poi frequenta l’istituto tecnico con il quale creava le macchine per la Snia BPD e dopo qualche anno ne diventa prima professore e poi vice Preside. Direttore di azienda all’Ansaldo di Pomezia, fa esperienza in America e rinuncia alle lusinghe vantaggiosissime di quel paese e infine crea una sua azienda a Colleferro dove ancora lavorano 60 persone ed alla veneranda età di 94 anni è ancora presente in ufficio tutti i giorni dove mette a diposizione dei presenti la sua grande esperienza ed anzi ancora fa i conti a memoria e senza il computer.

Stiamo parlando del Prof. Orlando Giuliani, genio del lavoro nato a Morolo (Frosinone) 11/3/1927 che ha fondato la 3P s.r.l. Carpenteria Industriale Montaggi Manutenzione Ecologia di Via Fontana dell’Oste 78 a Colleferro che ha insegnato e lavorato per una vita.

“Ho lavorato 15 ore al giorno e sono ancora oggi molto propositivo. Ho avuto - dice orgogliosamente ai microfoni di frosinonetoday.it - almeno una decina di macchine facendo non meno di 200.000 chilometri l’anno. Pensate quante volte ho girato l’Italia arrivando fino a Pizzo Calabro e per arrivare sul lavoro viaggiavo di notte. Ho costruito una montagna di attrezzi per la scuola stessa e dopo due anni già guadagnavo con l’azienda oltre allo stipendio da professore. Ancora oggi faccio i conti a mente e lavoro a mano. Non sto mai fermo. Mi piace anche andare a lavorare la campagna, sia a Morolo che a Segni dove ho un pezzetto di terreno”.

Questi sono i veri uomini che hanno costruito l’Italia nel dopoguerra: ha cominciato nel lontano 1947 e poi nel 1956 ha costruito un laboratorio, poco fuori la città, ma oggi lo sviluppo urbanistico di Colleferro lo ha inglobato e tutt’ora ha dipendenti che lavorano per lui.

Prof Orlando Giuliani ed azienda-2

Ci siamo presentati da lui un sabato mattina e lo abbiamo trovato con alcuni operai che stavano svolgendo il loro lavoro e lui era intento nel suo ufficio a rimettere a posto le carte (foto in alto ed in pagina). Incredibile la sua lucidità nel ricordare la sua lunga vita da giovane, da professore e soprattutto da valentissimo artigiano che ha fatto crescere tutte le aziende di Colleferro.

In che anno è venuto a Colleferro?   Nel 1938 quando andai alla scuola di avviamento, poi ho fatto la scuola tecnica, poi ho fatto la preparazione dell’istituto industriale e poi ho fatto un esame integrativo per l’insegnamento negli anni 46-47. Dopodiché sono diventato insegnante nel lontano 1 ottobre 1947 presso l’istituto professionale di Colleferro dove ho insegnato per 40 anni. Inoltre svolgevo una piccola attività collaterale, avendo mio suocero artigiano,  l’ho affiancato  e siamo andati avanti per diverso tempo. Poi i cognati diventati adulti  e quando avevano 18-20 anni hanno iniziato loro l’attività artigianale ed io sono stato sempre vicino a loro portando avanti l’azienda. Poi abbiamo costruito questo locale alla periferia di Colleferro, in Via Fontana dell’Oste, dove siamo attualmente e tutti insieme siamo andati avanti. Stiamo qui dal lontano 1956”.

Allora avete svolto una scuola-lavoro?  Si faceva quello che era possibile. I primi tempi specialmente, non avevamo le attrezzature necessarie e  ci siamo ingegnati noi  per produrre quello che ci serviva per migliorare  le condizioni della scuola e quindi mettere in condizioni gli alunni che frequentavano di avere e lavorare sulle attrezzature necessarie”.

In pratica sono da oltre 60 anni che stai portando avanti questa azienda che da una attività collaterale è diventata una realtà molto solida ? No piccola industria. Perché quando sono andato in pensione con la scuola mi ci sono dedicato anima e corpo, con più interesse e l’azienda è cresciuta notevolmente avendo avuto generalmente dai 28 ai 30 operai per lungo tempo. Adesso, anche per la pandemia siamo di meno ma comunque stiamo lavorando  e non ci siamo mai fermati”.

Quanti ragazzi ha formato in questa sua attività?  “Il numero preciso adesso non lo so, però, sono tantissimi, perché la scuola tecnica a suo tempo era come una fabbrica produttiva . Perché noi facevamo tanti lavori, anche per la BPD, e si facevano anche molti lavori per la scuola e facevamo anche le mostre tecniche a cui partecipavamo con i lavori a queste mostre ed ogni anno, nel mese di maggio, e noi abbiamo partecipato con tantissimi lavori. Pensi a tutti i lavori della scuola che sono stati fatti con i ragazzi studenti. Abbiamo fatto lavori per tutti i laboratori, anche chimici  insomma le stesse attrezzature  della stessa scuola le costruimmo noi”.

Ci racconti qualche bella soddisfazione che ha avuto? “Una è quella che tutti quei ragazzi che sono passati attraverso i quarant’anni di scuola ancora vengono a salutarmi per le feste. Generalmente si fermano e questo mi fa molto piacere, perché è certamente per il fatto che ho lasciato un buon ricordo. Per una ventina di anni sono stato anche vice preside e questo fatto mi ha consentito di conoscere, non solo quelli della mia classe, ma oserei dire di tutto l’Istituto , perché tutto veniva comunque riferito a me e poi perché la vita mi ha dato molto debbo dire”.

Quanti figli ha avuto? “Tre figli e ognuno ha preso la sua strada, nessuno mi ha voluto seguire e quindi sono stati liberi di scegliere. Comunque hanno collaborato, da ragazzi, ma anche da studenti perché io li ho sempre assunti per un mese, due mesi, tre mesi per consentirgli di fare esperienze con me e poi hanno fatto le loro vacanze. Comunque  li ho tenuti sempre impegnati”.

Il lavoro più prestigioso che ha realizzato oltre alla scuola?  Dal lontano 1956 ho cominciato con i lavori autostradali  con l’impresa Ansaldi.  Nel 1959-62 ho lavorato con l’americana procter & gamble per uno stabilimento che abbiamo fatto a Pomezia. Per la Banca D’Italia a Roma di Via Tuscolana per circa 6 anni.  Lavori molto importanti, impegnativi, poi abbiamo fatto tanti altri lavori in Sicilia,  poi dal lontano 1962 a tutt’oggi lavoriamo per l’Italcementi  di Colleferro e per le altre aziende fuori dalla nostra città ed indirettamente abbiamo lavorato anche per la Russia”.

Guardiamo al futuro. Quest’azienda pensa che finirà con lei? “Speriamo di no. Io mi auguro che non finisca perché attualmente viene gestita da tre nipoti, sono i figli dei miei cognati e la figlia di mia figlia che anche lei è socia. Adesso sono tre soci che dal 2014 conducono quest’azienda. Io sono solamente il proprietario dello stabile ma l’attività la svolgono loro”

Quindi quale messaggio vuole dare ai ragazzi d’oggi alla sua bella età di 94 anni?

“Devono lavorare molto. Meglio possibile.  Essere puntuali e onesti nel chiedere e nel dare ed i risultati prima o poi arriveranno”

                                       

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