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Lazio Ambiente, cresce il malcontento dei lavoratori del termovalorizzatore

Le sigle sindacali difendono i dipendenti e puntano il dito contro i "responsabili": Regione, comuni e Società

Malcontento e confusione per i lavori del comparto dei termovalorizzatori di Lazio Ambiente, frutto di una sempre più scarsa sicurezza lavorativa. A farsi portavoce dello stato in cui si trovato i dipendenti della società regionale sono le sigle sindacali Filctem CGIL – UIL Uiltec – Ugl Energia che in una nota scrivono "I lavoratori si sentono abbandonati a loro stessi e vedono giorno dopo giorno scivolare via la loro sicurezza lavorativa e frantumare la loro dignità. Ricercare le colpe di tutto questo non è troppo difficile, perché sono ben noti ai dipendenti e all’opinione pubblica i fautori di tale condizione".

I tre maggiori responsabili

I rappresentanti dei sindacati puntano quindi  il dito contro "la Regione Lazio, che con i suoi continui ripensamenti e decisioni non prese ha portato la società Lazio Ambiente (100% partecipata dalla stessa Regione Lazio) al collasso economico e finanziario". Dopo la Regione è la volta dei comuni, nessuno ecluso, precisano, "che non versano quanto dovuto per i servizi ricevuti nelle casse della società Lazio Ambiente". Ed infine addosano la responsabiità al "management della società Lazio Ambiente, più volte chiamato in causa (dalla Regione e dai sindaci) ma mai toccato minimamente da nessun provvedimento di qualsiasi natura.

Buttati via circa 12 milioni di euro

Ad oggi non risulta nessun atto legale propedeutico alla riscossione dei crediti vantati nei confronti dei comuni. Non risulta alcuna denuncia da parte del nostro Amministratore nei confronti del sindaco del comune di Colleferro, un atto che è a nostro avviso è prerogativa di un Amministratore che deve tutelare i beni pubblici a lui affidati. Con le sue delibere (tutte rese nulle dal TAR del Lazio) e le sue azioni plateali il Sindaco Sanna ha di fatto bloccato il revamping degli impianti di termovalorizzazione impedendo così la loro ripartenza e accelerando il declino economico e finanziario della società Lazio Ambiente in quanto, gli impianti erano e potevano essere insieme alla discarica gli unici  asset che potevano assicurare ricavi all’azienda. Con il non denunciare, il nostro Amministratore sta di fatto contribuendo a buttare via circa 12 milioni di euro frutto della ricapitalizzazione societaria (soldi interamente versati dalla Regione Lazio e quindi da noi cittadini)". 

Nessun rispetto dei rapporti sindacali

"Tutto quanto esposto - continuano nella nota - si svolge in assenza totale di rispetto dei rapporti sindacali nonostante in sede regionale la proprietà abbia più volte invitato le parti ad una maggiore condivisione degli atti. I lavoratori sono stanchi, vivono una situazione di continui dilemmi, senza certezza economica, non ricevendo ancora lo stipendio  e per giunta non avendo alcuna notizia sul quando e come lo percepiranno. Comportamento ancora una volta non corretto nei confronti di tutti quegli uomini e donne che puntualmente ogni giorno continuano a prestare il loro servizio in un’azienda che è ormai il fantasma di quello che ognuno di loro immaginava".

Filctem CGIL – UIL Uiltec – Ugl Energia
Talone – A. Caporossi – C. Lucci
 

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