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Colleferro, dopo la sentenza del CdS la consulta delle donne insiste; il sindaco nomini un assessore donna

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Il Sindaco del Comune di Colleferro, Mario Cacciotti, con delega alle politiche per le pari opportunità, si è trovato “costretto” a ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Il Sindaco del Comune di Colleferro, Mario Cacciotti, con delega alle politiche per le pari opportunità, si è trovato “costretto” a ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar

Lazio dell’11 settembre 2013 che, accogliendo le ragioni dell’Associazione Rete per la Parità, del gruppo Consulta le Donnee di cittadini, dichiara illegittima la composizione della Giunta comunale, formata di soli uomini.

La sentenza del Consiglio di Stato del 23 giugno 2014 accoglie il ricorso dell’Amministrazione comunale e dichiara la legittimità dell’attuale Giunta monogenere.

Nel comunicato del 26 giugno e nel proprio sito www.consultaledonne.it il gruppo ha già dato conto della decisione dei giudici che hanno considerato prevalente il fatto che nello Statuto di Colleferro non fosse previsto in modo esplicito un obbligo di adeguamento al principio di parità di genere.

La sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il nostro ricorso e accolto l'appello del Sindaco Cacciotti - osserva però Ina Camilli - è da considerarsi nel frattempo superata proprio nel senso deciso dalla precedente sentenza del TAR Lazio e dall'approvazione di alcune leggi, che favoriscono la partecipazione delle donne alla vita politica. Le norme di riferimento sono quelle sulla rappresentanza di genere per le elezioni dei consigli comunali (L. n. 215 del 23.12.2012); sulla tripla preferenza, rappresentanza di genere e regime transitorio per le elezioni europee (L. n. 65, 22.4.2014); sulla riduzione "due per mille" ai partiti qualora i candidati di uno dei due sessi siano rappresentato in misura inferiore al 40 per cento (d.l. 149/2013), ed in particolare la c.d. legge Delrio sulla abolizione delle province, in base alla quale “nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento (L. 7 aprile 2014, n. 56).

Con lettera del 15 novembre 2013, rimasta anch’essa senza risposta, sottolinea Ina Camilli del gruppo Consulta le Donne, avevamo infatti sollecitato il Sindaco Cacciotti, con delega alle politiche per le pari opportunità e la Commissione consiliare speciale Statuto ad adeguare lo Statuto comunale, sia recependo le norme sulle pari opportunità, sia inserendo specifiche misure volte a garantire il riequilibrio della rappresentanza di genere nella Giunta comunale, sia infine rispettando i termini stabiliti dalla legge, che risultano ormai scaduti dal giugno 2013.”

Lo stesso Sindaco, del resto, ha fatto spesso riferimento alla trasparenza dell’azione amministrativa e si è impegnato a nominare un Assessore donna; perché allora non procede in tal senso?

Anche la mozione sull’istituzione della Consulta delle donne, approvata all’unanimità in Consiglio comunale il 10.9.2013 – continua Ina Camilli – e la redazione di un apposito regolamento da parte della Commissione consiliare preposta è rimasta una vuota affermazione di principio, come la nostra richiesta di nominare un assessore donna, istituire un Assessorato per le pari opportunità, il Consiglio dei Giovani e l’Albo delle Associazioni, nonché costituire organi consiliari dotati di specifiche funzioni consultive; né sono state promosse iniziative a favore della cultura di genere e progetti rivolti alle scuole per lo svolgimento di attività socio-educative per bambini e studenti, ecc.”

Vorrei ricordare che dopo l’inaugurazione il 25 novembre 2013 del Centro di ascolto “Il Filo di Arianna” in aiuto delle donne italiane e straniere il Sindaco Cacciotti, con delega alle politiche per le pari opportunità, non ha provveduto a pubblicare sul sito istituzionale del Comune tutte le notizie e le informazioni riguardanti il funzionamento dello Sportello.

Anche la delega alle politiche per le pari opportunità, che il Sindaco Cacciotti ha trattenuto a sé, non risulta da atto sindacale formale, come avvenuto invece per la delega conferita al consigliere Remo Paniccia per la Tutela dei Diritti degli animali.

Nonostante gli annunci del Sindaco Cacciotti, finora nessuna di queste e di tante altre proposte avanzate dal nostro gruppo è stata accolta, conclude Ina Camilli.

Ina Cmilli

gruppo Consulta le Donne

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