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Colleferro, giro di fideiussioni false per oltre 170 Mln. In due finiscono in carcere

Sono in corso di notifica in questi giorni da parte dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila tre ordinanze di custodia cautelare ed un provvedimento di divieto

Sono in corso di notifica in questi giorni da parte dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila tre ordinanze di custodia cautelare ed un provvedimento di divieto

dell’esercizio dell’attività professionale emessi dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila nei confronti di altrettanti soggetti responsabili dei reati di truffa aggravata, associazione per delinquere, abusiva attività finanziaria, false comunicazioni sociali, formazione fittizia del capitale, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e di dichiarazione infedele.

Gli arrestati sono l’ Amministratore Delegato, il Presidente del Collegio Sindacale e il Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Confideuropa S.c.p.a., con sede legale a L’Aquila ed unità operativa a Colleferro S.c.p.a.

La vicenda è iniziata nell’aprile 2014 grazie all’indagine delle Fiamme gialle a seguito di due segnalazioni: l’una proveniente dalla Banca d’Italia, concernente il presunto esercizio abusivo dell’attività svolta dalla Confideuropa S.c.p.a. e l’altra dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, avente ad oggetto alcune operazioni bancarie sospette poste in essere dal suo Presidente del Consiglio d’Amministrazione. Da subito è emerso che la società controllata aveva emesso un numero elevatissimo di fideiussioni nei confronti del pubblico, non possedendo i requisiti di legge per farlo. Venne, in seguito ad ulteriori ed approfondite indagini, accertato che le garanzie erano state prestate in favore di soggetti fisici e giuridici non consociati ed enti pubblici in palese violazione delle norme contenute nel Testo Unico Bancario. La Confideuropa, si era così sottratta alla vigilanza della Banca D’Italia, occultando il reale oggetto sociale. Le indagini hanno permesso di accertare che le assemblee della società non si erano mai effettivamente tenute, specie quelle nelle quali veniva deliberato il ripianamento delle perdite o l’aumento del capitale sociale.

Nel ripianamento delle perdite erano infatti state coinvolte società fallite o sottoposte a sequestro e gli aumenti di capitale sociale effettuati attraverso la costituzione di un Fondo di Garanzia Consortile, per un valore nominale pari a quasi 10.000.000 di euro,in cui confluivano i crediti “fittizi” delle medesime società fallite o sequestrate ed erano solo il presupposto per ulteriori truffe a danni sia di soggetti pubblici che privati. Infatti i soggetti commercializzavano polizze fideiussorie fittizie, prive di copertura finanziaria, traendo in errore e danneggiando non soltanto i contraenti delle singole polizze (che pagavano un premio per una garanzia inesistente), ma anche i beneficiari finali delle polizze stesse che non avrebbero mai potuto procedere all’escussione. Nel momento del tentativo di escussione della garanzia c’erano sempre svariati tentativi di varia natura, di dilazionare nel tempo il pagamento nei confronti del garantito, continuando a vendere nuove polizze e ad incassare nuovi premi.Fatto sta che la Confideuropa ha rilasciato dal 2011 al 2015 polizze fideiussorie garantendo capitali per oltre 170.000.000 milioni di euro, incassando premi per quasi 3.000.000 di euro. Gli investigatori, hanno accertato anche l’occultamento di materia imponibile per 900.000 euro circa costituita dall’incasso dei premi derivanti dall’attività finanziaria abusivamente svolta.

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