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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Colleferro

Colleferro: Paola Muraro sapeva delle irregolarità nei Termovalorizzatori?

L’assessore all’ambiente Romano Paola Murato probabilmente era a conoscenza, già dal 2008, delle irregolarità all’interno degli impianti di Tmb dell’Ama, per la quale è stata consulente.

L’assessore all’ambiente Romano Paola Murato probabilmente era a conoscenza, già dal 2008, delle irregolarità all’interno degli impianti di Tmb dell’Ama, per la quale è stata consulente.

Premettiamo che, come scritto dai colleghi di Repubblica, nelle scorse settimane, la procura ha acquisito le carte delle indagini sui Termovalorizzatori di Colleferro, impianti dove venivano smaltiti rifiuti non a norma.

In questo faldone, in cui risultano indagate 26 persone fra cui due funzionari Ama , spunta un’intercettazione risalente alla metà del 2008 tra l’assessore all’ambiente capitolino Paola Muraro ed un funzionario che gestiva l’impianto di Colleferro nella metà del 2008.

Nella telefonata, Muraro, risponde ad una domanda del suo interlocutore, postagli dopo un’ispezione dei carabinieri negli impianti.

Come riporta Repubblica, i militari contestavano il fatto che i rifiuti non fossero stati sottoposti alle analisi consuete. “Ci sono i carabinieri, qui mancano le analisi” afferma il dirigente. L’assessore risponde: “Non vi posso togliere sempre le castagne dal fuoco! Ora vi faccio una dichiarazione in cui dico che le analisi ve le mandiamo domani”.

La procura adesso si interroga sul ruolo reale che la Muraro ha avuto all’interno della municipalizzata dei rifiuti romana, se di consulente o, invece, un profilo dirigenziale. Ma ciò che risulta ancor più importante è, se in virtù della sua qualifica potesse sapere delle irregolarità negli impianti Tmb.

L’inchiesta sui termovalorizzatori ha coinvolto due dirigenti di Ama, e portato alla luce una serie di falsificazioni sulla natura del Cdr prodotto dai Tmb Ama che poi veniva smaltito irregolarmente negli impianti di ricezione, come ad esempio Colleferro.

Ci auguriamo la procura possa far luce sulla questione per il ripristino della legalità ma soprattutto per la tutela della salute dei cittadini dei territori coinvolti dall’ennesima ombra sul ciclo dei rifiuti. Alessandro Verrelli

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