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Colleferro, Salvitti (FdI); sui rifiuti il nostro territorio è completamente abbandonato

Giorgio Salvitti, ex vice sindaco di Colleferro e attuale responsabile Enti Locali della Federazione di Fratelli d’Italia della provincia di Roma, esprime il netto dissenso sulla politica dei rifiuti della Regione Lazio.

Giorgio Salvitti, ex vice sindaco di Colleferro e attuale responsabile Enti Locali della Federazione di Fratelli d’Italia della provincia di Roma, esprime il netto dissenso sulla politica dei rifiuti della Regione Lazio.

Salvitti, nella seduta di mercoledì del Consiglio regionale, l’assessore all’Ambiente ha smentito, rispondendo ad un’interrogazione del capogruppo del suo partito, Giancarlo Righini, affermando che non vi è mai stata un’intesa fra Governo, Regione e Campidoglio per conferire sistematicamente nella discarica di Colleferro i rifiuti della Capitale.

"Ho letto quanto dichiarato dall’assessore Buschini e sono esterrefatto della pochezza dei suoi argomenti. Di fatto la sua risposta è stata una non risposta, e da questo tipo di atteggiamento si fa presto a trarre una conclusione. Siamo di fronte al nulla cosmico, in quasi cinque anni di governo del centrosinistra la Regione non è stata in grado di elaborare, pur avendone tempo, modo e mezzi, alcun nuovo piano complessivo su questa materia. Il risultato è che ci troviamo di fronte solo a decisioni minimali, quali quella del cosiddetto ‘revamping’, ossia il riammodernamento di impianti vecchi".

Quali sono a suo parere le strade da intraprendere per portare il sistema dei rifiuti ad essere messo a regime per garantire un ciclo davvero efficiente?

"Prima di tutto occorre elaborare un piano industriale, e fino ad oggi dal governo della Regione non se ne è neanche vista l’ombra. Occorre investir, prima di tutto. Da Zingaretti e Buschini sono arrivate invece solo vuote parole e scelte che lasciano presagire l’intenzione, vedi il caso della società Lazio Ambiente, di rimettere a posto gli attuali impianti di smaltimento per poi venderli ai privati. La Giunta regionale ha già da tempo approvato una delibera per la cessione di questa società regionale, preposta alla gestione del ciclo dei rifiuti, senza prevedere un futuro, lasciando per di più i suoi 400 operatori nella totale incertezza circa il mantenimento del proprio posto di lavoro. In poche parole, nessun investimento di prospettiva, nessun nuovo piano industriale, nessuna certezza di tutela per i lavoratori".

Alcuni Comuni della provincia di Roma hanno sottoscritto contratti con altre società per garantirsi i necessari servizi per la raccolta e lo spazzamento. Si è trattato di scelte o costrizioni?

"Anche su questo occorre essere molto chiari. I Comuni della provincia stanno cercando di costituire un mini - consorzio, ma è impensabile che i costi possano essere scaricati sui cittadini. Anche su questo servono i fondi regionali. Per adesso l’unica osservazione che mi sento di fare è che il territorio, sul versante dei rifiuti, è abbandonato a se stesso da una Regione inconcludente".

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