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Colleferro, toccante cerimonia in ricordo del carabiniere Carmine Tamburrino

Nella mattinata di ieri 8 novembre, si è svolta davanti alla casa comunale, una cerimonia solenne con banda e picchetto d’onore in memoria del sacrificio del carabiniere Carmine Tamburrino.

Nella mattinata di ieri 8 novembre, si è svolta davanti alla casa comunale, una cerimonia solenne con banda e picchetto d’onore in memoria del sacrificio del carabiniere Carmine Tamburrino.

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Un simbolo per la storia di Colleferro e dell’Italia intera: il 10 settembre 1943 per difendere il suo battaglione accasermato in via Casilina ed accerchiato dai tedeschi, accettò l’incarico di andare in ricognizione. Fu colpito subito dopo in località Colledoro, diventando un emblema della lotta contro il Nazifascismo. Storicamente è poco noto il grande contributo che migliaia di carabinieri hanno dato alla Resistenza: avendo giurato fedeltà al re non seguirono Mussolini, al contrario furono proprio loro ad arrestarlo. L’accanimento dei nazifascisti fu violento anche fisicamente. Molti carabinieri furono deportati in Germania, altri caddero sui campi di battaglia al fianco dei patrioti in tutto il Paese. Catturati, umiliati, seviziati per giorni, dimostrarono sempre in ogni circostanza la loro fedeltà, il loro coraggio, il loro spirito a non arrendersi neanche di fronte alla morte. Insomma quello di ieri mattina è stato un momento per ricordare non solo Carmine Tamburrino, ma con lui l’intero martiriologio dei carabinieri italiani nella lotta di liberazione durante la seconda guerra mondiale: un eccidio impressionante, ma purtroppo anche poco conosciuto.

Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Sanna, varie rappresentanze dei paesi limitrofi e delle comunità montane, le dirigenti scolastiche degli Istituti comprensivi cittadini, la Croce Rossa, varie Associazioni di carabinieri e bersaglieri, le autorità religiose Monsignor Don Luciano Lepore e il cappellano militare don Donato Palminteri. A rappresentanza dell’Arma erano presenti il Comandante del Gruppo Carabinieri di Frascati il colonnello Cotugno, il Capitano Meleleo insieme con le rappresentanze delle Forze della Polizia di Stato.

Il Sindaco ha ricordato il sacrificio di tanti concittadini che hanno aiutato la causa della Resistenza attraverso i sabotaggi e i furti di materiale esplosivo sottratti dagli arsenali dell’allora B.P.D e poi passati ai partigiani. Migliaia di vittime a cui dobbiamo la nostra attuale democrazia e “ un’ansia di futuro proiettata verso il domani”; migliaia di giovani morti per ideali più grandi a cui hanno creduto ciecamente e senza opportunismi fino alla morte. La deposizione della corona d’alloro ai piedi della lapide, tra le lacrime della nipote del carabiniere Tamburrino la signora De Bellis, è stato un momento di grande intensità. La lettura dei componimenti da parte di alcuni studenti e un breve intervento del Colonnello Cotugno sull’importanza del senso di responsabilità come elemento fondante qualsiasi rapporto ed azione, hanno concluso la celebrazione. La vera Storia non è solo quella dei grandi e dei famosi, ma soprattutto quella fatta da tanti piccoli eroi, come un giovane carabiniere sconosciuto mandato a morire, il cui nome non sarà mai sui manuali scolastici, ma il cui sacrificio salvò delle vite umane.

Tiziana Onorati

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