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Venerdì, 19 Aprile 2024
Colleferro

Colleferro, tra la commozione generale presentato il libro “Io c’ero” di Agostino Marianetti

Intensa, magica e intima una sala consiliare piena di emozioni per ricordare e presentare il Libro “Io c’ero” di Agostino Marianetti. Venerdì 12 febbraio presso la sala del consiglio, di Colleffero, in modo intenso, magico e intimo i compagni di...

Intensa, magica e intima una sala consiliare piena di emozioni per ricordare e presentare il Libro “Io c’ero” di Agostino Marianetti. Venerdì 12 febbraio presso la sala del consiglio, di Colleffero, in modo intenso, magico e intimo i compagni di una vita hanno voluto ricordare Agostino Marianetti, scomparso lo scorso 21 Gennaio.

A presentare il libro e ricordare Agostino Marianetti di fronte a un pubblico numeroso e attento erano presenti il Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, Dott. Vittorio Emiliani giornalista, scrittore e politico, Luigi Sposi ex sindaco di Segni, Giorgio Benvenuto Presidente Fondazione “Bruno Buozzi”, Daniele Fichera Consigliere regionale, Enzo Ceremiglia, ex deputato e sindacalista, Angelo Miele ex sindaco di Valmontone e consigliere regionale e Monsignor Luciano Lepore.

Molti sono stati i momenti commoventi e le frasi toccanti. Il sindaco Pierluigi Sanna che non ha mai conosciuto Marianetti ma solo incrociato per un brevissimo istante, ci spiega ” raccontare la storia di un gigante di questa portata è qualcosa di sicuramente onorevole e che mette qualche emozione addosso. Voglio ringraziare voi tutti per la testimonianza che alla mia generazione questa sera fate, di una storia nobile che a volte non ci appartiene per il semplice fatto che non ci viene raccontata, per il semplice fatto che non ci viene trasmessa, che il sentimento forte che vi coinvolge quando raccontate questi episodi di queste esperienze di vita accadute soprattutto con onore in questa città non vengono trasmesse poi a , ai vostri figli, nipoti che oggi, spese volte, si ritrovano a occupare posti importanti dell’istituzione di questa città, che hanno voglia di conoscere perché comprendono che senza radici non si costruisce alcun futuro”

“E’ un libro di diversi aspetti, diverso dalle sole autobiografie dove molte volte quando si scrive si porta a celebrare se stessi ed è molto diverso dai libri che leggiamo sulla storia, l’arte sulla storia sindacale che sono fatti di date, di trattative di scioperi e a un contenuto dove al centro della politica al centro della vita sociale c’è la persona, c’è “Dino”, c’è una persona con la sua vita e le sue passioni,illusioni, delusioni, vittorie,sconfitte e ricordi”, parole di Giorgio Benvenuto che trascina fuori con un nodo in gola.

“Io c’ero” è la testimonianza di una vita interamente segnata dall’impegno nel sindacato(dalla fabbrica alla segreteria generale Cgil), nella politica(dalla Federazione giovanili socialista al comitato esecutivo nazionale del partito di Craxi), nelle istituzioni elettive (dal comune d Colleferro a quello di Roma,al Parlamento). L’autore con un racconto appassionato ma di grande onesta intellettuale, propone un viaggio nella politica Italiana, guardando in particolare ai sindacati e ai partiti della sinistra. Sullo Sfondo non manca il privato, ma c’è soprattutto l’italia del dopoguerra, del miracolo economico, delle lotte e delle conquiste Italiane, del terrorismo, sino all’epilogo di Mani pulite e della scomparsa della scena dei partiti che formavano il governo dell’epoca. Dolorosissima, per l’autore, la fine del Psi, per l’azione concentrica di settori della magistratura e dell’allora Pci. Un avvenimento che segno la fine del suo impegno politico, indisponibile a sacrificare la propria coerenza in altro tipo di partito politico o schieramenti. Non manca lo sguardo sull’attuale politica: nell’ultima parte, Marianetti, dalla sua “finestra” guarda con distacco e malinconia a una democrazia che giudica “sofferentemente”.

“Bisogna rinnovarsi perché i tempi cambiano e le soluzioni di ieri non sono più adatte e sufficienti ad affrontare e risolvere i problemi di oggi, perché rinnovarsi non potrà mai significare rinnegare” lui si sentiva un socialista e rimane un socialista che dice quello che si può fare senza dimenticare quello che si è fatto ieri, sono le parole espresse da Giorgio Benvenuto.

Tra i presenti in sala la sorella e i figli.

Marianetti nacque a Tripoli nel 1940. Proveniva da una famiglia operaia. Il padre, operaio socialista alla Bombrini Parodi Delfino (B.P.D.) di Colleferro, venne licenziato per aver occupato la fabbrica con altri lavoratori negli anni Cinquanta. A 16 anni andò a lavorare nella stessa fabbrica, a 18 entrò nella Cgil.

Marianetti è stato consigliere comunale a Roma dal 1966 al 1969, anno in cui entrò a far parte del comitato direttivo nazionale della Cgil. Nel 1971 fu eletto segretario della Camera del lavoro di Roma, e proposto alla segreteria confederale. Nel 1975 fu nominato segretario nazionale dellaFederazione unitaria Cgil-Cisl-Uil. Nel 1977 al Congresso della Cgil di Rimini, venne eletto segretario generale aggiunto di Luciano Lama, carica che mantenne fino al 1983 quando fu eletto deputato. Fu rieletto alla Camera nel 1987 e nel 1992. Nel Psi ricoprì l' incarico di responsabile nazionale organizzazione.

Katia Piacentini (servizio e foto. Vietata la riproduzione anche parziale senza previa autorizzazione)

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