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Colleferro, comitati e comune contro la combustione dei rifiuti nell’impianto dell’Italcementi

Fondamentale la richiesta di un sostanziale cambiamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

L’Italcementi ed i rifiuti di nuovo al centro del dibattito politico di Colleferro. Qualche giorno fa c’era stata la netta presa di posizione del Comitato residenti Colleferro, rappresentato da Ina Camilli con la richiesta di una Via. "Indispensabile e dovuta una preventiva Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) relativamente al progetto di coincenerire combustibile solido secondario (CCS-C) nel cementificio Italcementi spa di Colleferro".

Nelle ore scorse il comune di Colleferro è tornato sull'argomento ed in una nota stampa a firma del sindaco e di tutta la maggioranza ha ribadito: “l’assoluta contrarietà alla combustione di rifiuti nel suo territorio, e con Italcementi non si fanno eccezioni. La posizione dell’Amministrazione comunale è stata ampiamente discussa in Consiglio Comunale. Alla nostra granitica volontà politica sul tema si aggiungono i passaggi amministrativi che caratterizzano la questione”.

“Con motivazioni ambientali e tecniche del tutto analoghe alle nostre – continua la nota dell’amministrazione comunale - la Direzione Regionale sostiene la tesi che non si possa pensare di fare un cambiamento del genere senza passare per un procedimento di modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), luogo deputato a chiedere le variazioni del caso. Contro tale provvedimento Italcementi ha proposto ricorso innanzi al TAR e sia la Regione Lazio che il Comune di Colleferro hanno presentato le loro memorie a sostegno della necessità di avviare un procedimento completo di revisione dell’AIA.

Il Presidente del Collegio Giudicante, a fronte dell’esame degli atti depositati, ha ritenuto insussistenti i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare di Italcementi, sottolineando espressamente la rilevanza della questione per cui è causa, ossia l’utilizzo dei CSS-C come fonte combustibile.

Ancora una volta viene riconosciuta la validità della nostra visione in merito al problema: bruciare rifiuti nella Valle del Sacco non è un’azione che qualcuno può pensare di fare dall'oggi al domani e di sicuro noi non lo permetteremo mai.

Chiaramente il procedimento va avanti e bisognerà presentare ulteriori memorie difensive, per le quali siamo già pronti. Ribadiamo ancora una volta il nostro essere d’accordo sul fatto che nel Cementificio a Colleferro sia bene rivedere l’assetto tecnico, ma non certo per permettere di bruciare CSS, quanto piuttosto per portare i limiti emissivi ben al disotto di quanto prevedono le indicazioni delle migliori tecniche disponibili (Best Available Technologies), per garantire la massima tutela della salute pubblica, visto il luogo in cui il Cementificio è posizionato, all'interno di un Sito di interesse nazionale soggetto a bonifica e in una città in classe 1 per la qualità dell'aria”.

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