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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Paliano, parla Alfieri; due le priorità: salvare l'AMEA e tenere l'acqua pubblica

Sulla gestione dell’acqua pubblica abbiamo fatto un lungo ragionamento con il Sindaco di Paliano Domenico Alfieri, che cerca di stemperare le polemiche che si sono create intorno a questo delicato problema. Soprattutto dopo l'ultima assembla...

Sulla gestione dell’acqua pubblica abbiamo fatto un lungo ragionamento con il Sindaco di Paliano Domenico Alfieri, che cerca di stemperare le polemiche che si sono create intorno a questo delicato problema. Soprattutto dopo l'ultima assembla pubblica a cui hanno partecipato esponenti Nazionali del forum Acqua Pubblica.

Avete svolto un’assemblea pubblica, dopo l’approvazione della nuova legge regionale, che voi avete plaudito, almeno con i comunicati ufficiali. Allora Sindaco Alfieri spiegaci cosa è successo all’assemblea? "Nell’assemblea è stata illustrata ai cittadini la normativa vigente, o meglio quello che prevede la legge, al di la del chiacchiericcio che è stato fatto in questi mesi nel nostro paese e non solo. Abbiamo dato la possibilità ai cittadini d’intervenire, porre delle domande rispetto al delicato problema dell’acqua. L’amministrazione ha per l’ennesima volta chiarito la sua posizione; che è quella di mantenere il servizio idrico pubblico. Questo si può fare,- aggiunge il sindaco Alfieri- con delle normative di riferimento. Non è che il sindaco o l’Amministrazione Comunale deve mantenere il servizio pubblico dell’acqua, non prevedendolo per legge, se questa obbliga a fare altre cose. Le modifiche apportate dalla Regione Lazio sono certamente importanti e vanno in una certa direzione, che sicuramente può migliorare la gestione dell’acqua, si possono intravede dei sub-bacini di gestioni più piccoli e più a portata dei comuni, che rispondano a quelle che sono le forme idrogeologiche del territorio. Per cui l’auspicio è buono. Ad oggi, se dovessimo rispettare quella che è la normativa attuale il comune di Paliano sarebbe obbligato ad entrae nell' Ato 5. Non lo faremo fino a quando qualche commissario ci obbligherà. Noi comunque manterremo l’asta alta e ferma, anche se abbiamo già ricevuto delle diffide dalla Regione Lazio a seguito dello sblocca Italia. Diffide anche con minacce di danno erariale e proprio in questi giorni ne abbiamo ricevuto una nuova da Acea Ato 5 per cedere la gestione del servizio. Comunque, crediamo nel mantenimento del servizio della gestione pubblica ed anche perché abbiamo un’azienda che ha oltre 100 anni. L’AMEA gestisce la nostra acqua in maniera impeccabile. Però, va sottolineato il fatto che non possiamo far finta di niente perché l’azienda perde intorno ai 250.000 – 300.000 euro l’anno ed è questa una cosa non da poco, soprattutto in uno scenario in cui l’azienda è in sofferenza. Abbiamo chiuso per due anni di seguito il bilancio consuntivo in perdita e la legge prevede che al terzo bilancio negativo successivo deve essere liquidata. Per cui è anche una situazione estremamente delicata".

Allora, come salvare l’AMEA, ammesso che la si voglia Salvare? "L’Amea va salvata riducendo il più possibile i costi che magari possono essere evitati e lo stiamo facendo, tanto è vero che abbiamo ridotto la perdita del 50 percento: nel 2013, ha chiuso con 250 mila euro di perdita, nel 2014 con 140.000 euro. Quindi dobbiamo reinventare l’azienda con nuovi servizi. Cioè dobbiamo attribuire all’azienda servizi che oggi non fa al fine di aumentare il fatturato, anche ragionando con i comuni limitrofi per farli entrare nell’azionariato e riportarla a totale capitale pubblico, cosi da eludere le gare che possono essere affidate direttamente, come appunto prevede la legge, con affidamenti diretti in house. I comuni che fanno parte dell’azionariato possono dare degli affidamenti diretti all’AMEA e così dare nuovo lavoro".

Quindi allargare i servizi dell'AMEA ai comuni vicini come Paliano, Piglio, Serrone, Anagni? "Si. Potrebbe essere interessato anche Valmontone ad esempio. Però va fatto un ragionamento serio e che non è semplice fare perché è complesso, però lo vogliamo perseguire".

Quindi anche Colleferro all’interno di questa nuova società comunale? "Perché no! Noi lo proporremo anche a Colleferro".

Tra qualche giorno vi faremo conoscere anche il pensiero del sindaco sulla Selva, per la quale ne abbiamo parlato a lungo.

Giancarlo Flavi

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