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Valle Del Sacco

Lazio Ambiente, la Uil a muso duro contro la Montanari: “fa finta di non capire il problema”

Si torna a parlare del difficile momento dei lavoratori dell’azienda regionale che sta per essere dismessa. Dall’amministrazione romana nessuna indicazione per chiudere il ciclo

Non passa settimana, anche in quelle calde estive, che non si parli di rifiuti e nello specifico di Lazio Ambiente dove oramai, purtroppo, la triste situazione dei lavoratori senza stipendio da mesi è conosciuta in tutta la Regione. Una situazione sempre più difficile denunciata con forza dai sindacati che ha come scenario il ciclo dei rifiuti dell’intera Regione dove la parte del leone, ovviamente la fa la città di Roma. Questa mattina in una nota inviata alla stampa la segreteria UIL Roma/Lazio punta il dito contro l’assessore penta stellato Pinuccia Montanari ed al suo immobilismo.

Che fa Roma Capitale?

“Roma Capitale dove è?” si chiedono appunto i rappresentanti sindacali della Uil che proseguono: “Nella vicenda dei rifiuti l’assessore Pinuccia Montanari sembra far finta di non capire. Esiste una vera emergenza sui rifiuti, ma il Comune non ne parla e fa altro. L’impossibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti nel proprio territorio lo costringe a fare viaggiare  migliaia di tonnellate di immondizia in altri Paesi Europei o in altre Regioni; e se questo è già noto, si rimane invece basiti quando si annunciano piani fantasmagorici di raccolta differenziata, annunciandone il grande e sicuro successo, ma che nascondono la realtà dei fatti, cioè viaggi di rifiuti in altri quartieri della città dove non si fa la differenziata.

Le ventilate nuove assunzioni

Per non parlare delle tanto ventilate assunzioni di nuovo personale in Ama: dove sono assessore Montanari? Ancora non se ne vede traccia. Piuttosto, mentre si fa il gioco dello scaricabarile con la Regione, i lavoratori di Lazio Ambiente rimangono senza stipendi e senza futuro all’ombra dell’ignavia del comune di Roma, che ci risulta ancora proprietaria del 40% del termovalorizzatore di E.P. Sistemi, con Lazio Ambiente socio di maggioranza”.

I lavoratori che fine faranno?

Il piano del discorso poi si sposta sulle forze lavoro: “La domanda ci nasce spontanea – dicono ancora dalla Uil - ma davvero Roma Capitale pensa si sbrigarsela così su questa vicenda? Ebbene, che si senta  coinvolta invece, perché una quota parte di questi lavoratori spetta anche al Comune di Roma. Un anno fa ha deciso di mettere sul mercato il suo 40%, della Società E.P. Sistemi, mentre i due tmb di Ama hanno prodotto, producono e continueranno a produrre (per colpa della differenziata flop) quantitativi di CDR tali da potere essere destinati proprio in quell'impianto, garantendo ad Ama (e quindi ai romani, in bolletta) importanti risparmi rispetto agli esosi costi che la municipalizzata deve sostenere per portare (anche) quei rifiuti a spasso per l'Italia. Piuttosto che vendere quella quota, Roma Capitale e Ama avrebbero dovuto rilevare il restante 60% che, a regime, avrebbe reso Ama più "libera" sotto quel profilo, contribuendo a tutelare tanti posti di lavoro”.

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