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Valle Del Sacco

Inquinamento, a fine ottobre un nuovo inizio per il processo Valle del Sacco

Riprenderanno le udienze presso il tribunale di Velletri e questa volta si spera che si possa arrivare ad una conclusione

Il 25 ottobre prossimo finalmente tornerà in aula al Tribunale di Velletri il Processo sui veleni della Valle del Sacco, quello diventato “famoso” in tutta la nostra nazione e che ha attirato i media nazionali nella zona che dal sud della Provincia di Roma arriva fino nel cuore della Ciociaria. Il processo sull’inquinamento da Betaesaclorocicloesano (Beta-HCH) una parola diventata comune dopo le prime scoperte fatte nei territori intorno a Colleferro.

Il punto sulla situazione

Il punto della situazione lo fanno i rappresentanti dell’Associazione RETUVASA che da sempre hanno seguito queste problematiche: “ci siamo lasciati alla sentenza della Corte Costituzionale 265/2017 del 13.12.2017, la quale dichiarava infondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 157 comma 6 (legge ex Cirielli) avanzate dai difensori degli imputati. Il 23.05.2014 il Tribunale di Velletri aveva rinviato a giudizio Zulli Giuseppe, in qualità di Direttore dello stabilimento della Centrale del Latte di Roma, Gentile Carlo in qualità di Direttore dello stabilimento Caffaro SRL di Colleferro dal 01.03.2001 al 31.05.2005, Paravani Giovanni e Crosariol Renzo, in qualità rispettivamente di legale rappresentante e responsabile tecnico del Consorzio CSC di Colleferro. La Centrale del Latte di Roma ed il Consorzio CSC Colleferro assumevano successivamente la qualità di imputati come responsabili civili; tutti gli imputati a giudizio per gli artt. 113, 449 comma 1 c.p., gli artt.434, 452 comma 1 n. 3 c.p. e l’art. 439 c.p., per aver concorso nei predetti delitti, consistenti nell’avvelenamento di acque o sostanze alimentari e per avere, quindi, attentato alla salute pubblica”.

La costituzione delle parti civili 

Nel procedimento si sono costituite come parti civili numerose associazioni, tra le quali Retuvasa, oltre a decine di cittadini contaminati biologicamente dall’ormai tristemente noto pesticida Beta-HCH, ad enti locali, al Ministero dell’Ambiente ed alla Città Metropolitana di Roma Capitale, a suo tempo Provincia di Roma.

Il nuovo inizio

“Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale – spiegano ancora gli esponenti di RETUVASA - il procedimento è tornato, per competenza, al tribunale di Velletri, che ora ha fissato l’udienza al 25 ottobre 2018, ore 11,00 per la calendarizzazione delle udienze. Nel frattempo è cambiato il Giudice titolare del procedimento, attualmente il dott. Luigi Tirone, e quindi sussiste la probabilità che si debbano ripetere gli atti istruttori di acquisizione degli interrogatori. Ci auguriamo, però, che la calendarizzazione delle udienze nei tempi sia più stretta di quanto sia stata nel passato e che si possa giungere finalmente ad una sentenza per il primo grado di giudizio. Ricevere un risarcimento è ben poca cosa rispetto al disastro cagionato e, nel caso in cui gli imputati fossero ritenuti responsabili, si chiuderebbe almeno la prima fase di una storia giudiziaria che ha lasciato un segno indelebile nel nostro territorio”.

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