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Valmontone, al parco divertimenti Magicland a rischio 1000 posti di lavoro

Il Ceo Guido Zucchi chiede certezze sulla data di apertura e dichiara che sono pronti per la nuova stagione con i termo scanner e gli ingressi contingentati, ma bisogna fare subito

Nuovi protocolli operativi e nuove procedure per garantire alle famiglie una giornata di divertimento in tutta sicurezza: Magicland, il Parco Divertimenti più grande del centro sud che si trova a Valmontone (a sud di Roma), è pronto a riaprire non appena arriverà il via libera delle autorità, assicurando tutte le misure indispensabili alla tutela della salute dei propri visitatori nella Fase 2 della lotta al Coronavirus.

Ad annunciarle il CEO di Magicland, Guido Zucchi

“La sicurezza dei nostri visitatori è sempre stata, e sempre sarà, la nostra priorità - spiega Zucchi - per questo la cura della loro salute inizierà con l’ingresso al Parco Divertimenti, con il controllo della temperatura e nuove procedure alle biglietterie, favorendo l’acquisto on line per evitare assembramenti. Gli accessi saranno contingentati e gli spazi del parco verranno ridisegnati per rispettare le regole del distanziamento sociale. Ogni regola di sicurezza verrà applicata in modo rigoroso sia ai dipendenti che agli ospiti a garanzia della salute di tutti”.

In tutte le aree del parco, che si estende su una superficie di oltre 600mila metri quadri per la maggior parte all’aperto, verranno installati distributori di igienizzante per le mani. Prevista anche la sanificazione regolare delle aree comuni e delle attrazioni e l’igienizzazione delle superfici. I punti di ristoro verranno riorganizzati nell’ottica del distanziamento sociale.

L’introduzione di elevati standard di sicurezza sanitaria consentirà l’accesso per i visitatori a tutte quelle attrazioni e spettacoli per le quali è possibile garantire il rispetto dei protocolli di tutela della salute. I clienti verranno inoltre costantemente informati sulle precauzioni sanitarie che dovranno essere sempre rispettate, senza eccezione alcuna.

“Magicland – dice Zucchi - si è sempre distinto per il più rigido rispetto delle procedure di sicurezza, come quelle di accesso alle attrazioni, anche se questo, a volte, ci ha costretti a non poter soddisfare le richieste dei nostri clienti. Siamo consapevoli che stiamo vivendo una crisi sanitaria senza precedenti, ma vogliamo essere parte attiva della rinascita del Paese. Dopo settimane di quarantena, le famiglie e soprattutto i più piccoli, hanno bisogno di svago e relax, di tornare a sorridere dopo un periodo tra i più bui della storia italiana. Offriamo la nostra professionalità per aiutarle a tornare alla normalità, assicurando divertimento, sorrisi e allegria in tutta sicurezza”.

In previsione della riapertura, Magicland ha avviato corsi di formazione per tutti i dipendenti sulle nuove procedure previste dai protocolli per il Coronavirus. Questi protocolli sono i più avanzati oggi esistenti, e sono originati da informazioni e documenti condivisi dall’associazione che unisce i Parchi Divertimento di tutto il mondo, IAAPA (International Association of Amusement Parks) che sta organizzando webinar e conferenze online per condividere idee e iniziative messe in atto per rispondere adeguatamente a questa situazione.

“È però necessario avere una certezza sui tempi di riapertura - aggiunge Zucchi. MagicLand, come tutti i Parchi Divertimento, richiede un lungo processo di preparazione e di training del personale, a cui quest’anno si aggiunge la formazione per il Covid, che allungherà ulteriormente i tempi. Anche le attività di manutenzione, particolarmente lunghe e costose, non possono essere realizzate in pochi giorni. Per questi motivi è per noi fondamentale conoscere con largo anticipo la data di possibile apertura al pubblico”.

“Un ritardo nell’apertura del Parco Divertimenti, se non una eventuale chiusura per tutta la stagione - è l’allarme che arriva da Magicland – rischia di avere un forte impatto negativo anche sui livelli occupazionali garantiti stagionalmente dalla struttura e sul benessere delle famiglie che vivono grazie a questo lavoro: solo nel nostro Parco Divertimenti sono oltre 1000 e per la maggior parte giovani, senza contare l’indotto in tutta l’area, una tra le più depresse del Paese”.

“Nel Lazio – sottolinea Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani – il settore Parchi occupa oltre 3mila persone, tra fissi e stagionali, per un fatturato di oltre 33 milioni di euro e quasi 3 milioni di visitatori. Un settore in continua crescita che in Italia nel 2019 ha generato ricavi pari a 420 milioni di euro, 1 miliardo di euro se si considera l’indotto, con un numero totale di occupati che supera le 80mila persone”.

“La nostra attività – conclude Zucchi - è classificata tra quelle a rischio medio-basso. Le ampie aree all’aperto di cui dispone il Parco Divertimenti sono una ulteriore garanzia di tutela della salute dei cittadini, unita ai rigidissimi protocolli sanitari che stiamo mettendo in atto con forti investimenti sulla sicurezza dei nostri ospiti, che resta sempre la nostra priorità.

Prendiamo atto che la Fase 2 non riguarda ancora le strutture come le nostre, ma, consapevoli che i preparativi per la riapertura occupano almeno 2 mesi di lavoro, chiediamo comunque alle autorità di aprire un canale di dialogo con il nostro settore e di poterci riattivare con anticipo rispetto a quanto, invece, dovrà purtroppo avvenire in regioni colpite dal virus più duramente e che ancora lottano per tornare alla normalità”.

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