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Valle Del Sacco

Valmontone, l'ex ospedale diverrà una casa della comunità su oltre 1100 metri quadri

Faciliterà la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura

Alla presenza di sindaci e amministratori, medici di medicina generale e operatori sanitari del territorio si è svolto, a Palazzo Doria Pamphilj, un importante incontro pubblico nel quale l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, il direttore generale della Asl Roma5, Giorgio Santonocito e la presidente della IX Commissione della Regione Lazio, Eleonora Mattia, hanno illustrato ai presenti come cambierà la sanità del territorio grazie agli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 

In particolare, con un finanziamento complessivo di oltre 3 milioni e 600 mila euro, Valmontone assumerà un ruolo chiave nell’assetto della sanità del quadrante che ruota attorno al polo ospedaliero Palestrina/Colleferro. 

Nell’ex ospedale di via Porta Napoletana, infatti, sono stati previsti sia una Casa della comunità, per 538 metri quadri, che un Ospedale di comunità, su una superficie di 1.100 metri quadri.

Nello specifico, la Casa della Comunità è una struttura in cui opereranno gruppi multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti; la numerosità garantirà la presenza capillare su tutto il territorio regionale. Al suo interno, grazie alla presenza degli assistenti sociali, si punterà all’integrazione tra servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali, per diventare punto di riferimento di tutta la popolazione che potrà essere presa in carico grazie alla strumentazione polispecialistica, un’infrastruttura informatica e un punto prelievi. 

L’Ospedale di comunità, invece, dotato di circa 20 posti letto a gestione prevalentemente infermieristica (con l’ausilio dei medici di medicina generale), contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche. L’Ospedale di Comunità potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.

Il direttore generale Santonocito ha illustrato puntualmente modalità e termini degli interventi previsti (complessivamente 46 milioni di investimenti su tutta la Asl), mentre D’Amato, Leodori ed Eleonora Mattia hanno posto l’accento sui diversi aspetti che sono alla base di quella che si presenta come una trasformazione epocale della sanità pubblica del territorio e di tutto il Lazio. 

“E’ la mia prima uscita pubblica dopo un covid che mi ha provato molto – ha detto il sindaco Alberto Latini in apertura – e sono davvero felice che coincida con la presentazione del Pnrr per la sanità territoriale. Il recupero e la valorizzazione della struttura di via Porta Napoletana è la prima cosa che chiesi al direttore Santonocito oltre due anni fa ed è un bene che oggi, grazie a questo piano straordinario di investimenti, sia stato inserito in modo qualificante nel nuovo assetto della Asl Roma5”.

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