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Valmontone-Labico, quando la finta solidarietà si trasforma in una “guerra sui social”

L’accordo tra i sindaci Latini e Giovannoli che autorizza i labicani ad andare a fare la spesa nell’altro comune confinante, ha scatenato migliaia di commenti, molti dei quali fuori luogo, contro i nuovi “invasori”

Altro che solidarietà e sentimenti di amicizia tra Labico e Valmontone. È bastata la diffusione della notizia dell’accordo tra i primi cittadini per consentire lo spostamento tra un comune e l’altro e tra alcuni abitanti delle due cittadine a sud di Roma è scoppiata una vera e propria “guerra” social fatta da centinaia, ma forse anche, migliaia di commenti in cui viene fuori la rabbia repressa in questi giorni di isolamento forzato in casa per l’emergenza sanitaria del Coronavirus.

In pratica molti valmontonesi non hanno preso bene, se cosi di può dire, che dalla giornata di giovedì 16 aprile gli abitanti di Labico possono attraversare i confini posti su via Casilina e raggiungere Valmontone per fare la spesa. A questo punto si è arrivati in quanto a Labico è presente un solo supermercato (oltre ad un piccolo negozio di alimentari in centro) per una popolazione di oltre 6500 persone ed erano necessarie ore ed ore di fila per andare a fare la spesa li. A Valmontone con oltre 15 mila abitanti di grossi supermercati ce se non diversi e quindi la popolazione si distribuisce in modo più uniforme su tutto il territorio.

L'accordo che ha scatenato le polemiche

Una decisione che, come abbiamo detto, ha portato molti cittadini valmontonesi ad additare i labicani come i nuovi “untori”, ovvero coloro che spostandosi di qualche chilometro sulla Casilina portano il coronavirus nell’altra città. Cosa che, ovviamente, non è vera anche perché il contagio nelle due città, fortunatamente per il momento, è stato molto limitato con i casi che si contano sulle dita delle mani.  La verità è che anche in questa occasione ci vorrebbe molta più moderazione e bisognerebbe sforzarsi di riuscire a vedere la realtà delle cose in maniera più distaccata e quindi con maggiore oggettività.

“Si è sempre l’immigrato di qualcun altro”

Su questa vicenda parlando di paura ed ignoranza sono arrivate le parole della giovane consigliere comunale di Labico Giulia Lorenzon: “Parte dei residenti a Valmontone stanno mostrando una vera inciviltà nel commentare l'accordo che permette ai cittadini di Labico di fare spesa nei loro supermercati stante la grave situazione che si è creata al Cts - unico supermercato nel territorio comunale - in seguito al lockdown.

Fortunatamente – ha scritto la Lorenzon su facebook - noto un grande sussulto di dignità da una buona parte dei Valmontonesi che tentano inutilmente di far rinsavire i loro concittadini: sono questi i Valmontonesi che riconosco e che ringrazio, così come ringrazio il Sindaco Alberto Latini per esserci venuto incontro in un momento di così grande difficoltà. Ai miei concittadini, i Labicani, chiedo di non sprecare troppo tempo nel rispondere a commenti squalificanti e di provare ad imparare qualcosa da questa situazione paradossale: nei momenti di difficoltà, si è sempre l'immigrato di qualcun altro. La paura e l'ignoranza sono brutte bestie anche a 200 metri di distanza, nel 2020, in provincia di Roma”.

La mancanza di servizi a Labico

Un altro consigliere comunale di Labico Marco Aurelio Marcelli ha focalizzato l’attenzione, invece, sulla mancanza dei servizi in città che non è andata di pari passo con la crescita demografica della cittadina.

“Scorrendo la bacheca di Facebook mi sono imbattuto – scrive su facebook Marco Aurelio Marcelli - in una polemica di cui potevamo tranquillamente fare a meno e, se non fosse per il periodo di quarantena che stiamo affrontando, non avrei dato troppo peso, il punto è che nella giornata di oggi è stato siglato un accordo tra i Comuni di Valmontone e Labico per permettere la fruizione di alcuni servizi presenti all’interno del territorio di Valmontone da parte dei residenti Labicani.

Il nocciolo della questione è che alcuni cittadini di Valmontone (fortunatamente pochi fenomeni) in barba al principio di solidarietà, all’ "andrà tutto bene" ed al "restiamo uniti" che tanto sono acclamati in questo periodo, non hanno trovato nulla di meglio da fare, nella loro triste e monotona giornata di quarantena, che attaccare i cittadini di Labico solo per la possibilità di poter usufruire di tali servizi.

Il mio paese è piccolo e senza entrare in altre discussioni, negli ultimi 70 anni è riuscito a dotarsi di pochi servizi: un supermercato, una banca, una stazione della posta, tre alimentari ed alcune attività commerciali di vario tipo. Si dice che nei momenti di difficoltà si vede chi ti vuole bene, chi ti sta affianco, chi ti sorregge per non cadere, ed è per questo motivo che vorrei ringraziare i tanti cittadini di Valmontone che colti da un sincero sentimento di solidarietà stanno rispondendo positivamente a questo accordo subissando di critiche questi pochi avvelenatori di pozzi.

Non voglio passare per un ipocrita, personalmente sono favorevole alla fruizione dei servizi da parte della popolazione residente (mi sono lamentato qualche settimana fa per la vicenda CTS), ma è altrettanto vero che mentre le altre realtà hanno avuto uno sviluppo dei servizi in relazione all’ aumentare degli abitanti, questo a Labico non è avvenuto ed a oggi abbiamo ad esempio un solo supermercato per una utenza di 6500 abitanti.

Questo non è il momento di fare polemiche, oggi dobbiamo restare uniti perché non ci si salva da soli, perché ci troviamo tutti nella stessa barca, perchè nessuno deve rimanere indietro e perché solo dandoci una mano e supportandoci gli uni con gli altri, riusciremo a costruire un territorio migliore e forse riusciremo a migliorare anche noi stessi”.

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