rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
L'omicidio

Sparatoria Frosinone, il racconto: "Pensavo di essere in una Serie Tv"

Il fattaccio di via Aldo Moro ha turbato tutti i cittadini del capoluogo ciociaro che si sono visti violati nella loro quotidianità. Il post dello Shake Bar: "Il senso di sconforto ed amarezza per quanto successo è davvero grande"

La città di Frosinone e i suoi cittadini stanno vivendo un incubo ad occhi aperti, sono increduli per quanto hanno sentito e stanno ancora sentendo sui vari Tg nazionali. Quasi come se i colpi sparati in pieno centro, in Via Aldo Moro, fossero in realtà solo un brutto scherzo o frutto dell’immaginazione. Una città che non era mai finita al centro di casi di cronaca di questo tipo, ma che da sabato 9 marzo è stata catapultata di punto in bianco nella triste verità che ormai aleggia anche sul capoluogo ciociaro, apparentemente un’isola felice ma che in realtà da qualche tempo a questa parte sta mostrando il peggio di sé, e lo sta facendo alla luce del sole, in mezzo alla gente.

Un sabato sera come gli altri, in una zona che da sempre è stata sinonimo di ritrovo di amici e conoscenti, si è trasformato in un segno indelebile, in una ferita che sarà molto difficile da ricucire. Molti cittadini sono turbati, impauriti, increduli ed hanno paura per i propri figli, su chi potranno frequentare in futuro. Hanno come la sensazione di aver affrontato un pugile che, a pochi passi dalla vittoria, ti manda ko con le ultime forze. Tanti pensavano di vivere in una città sì bruttina, un paesone che aveva da offrire poco ai giovani, dove i maggiori problemi arrivavano dalle piste ciclabili strette, dal traffico, dall’inquinamento, ma tutto sommato tranquillo, dove il massimo che poteva succedere di eccezionale era vedere un maialino andare a spasso insieme al suo padrone per le strade del centro.

No, purtroppo non è così. Anche Frosinone ha i suoi aspetti più oscuri, e quelli che credevano erroneamente di essere lontani da certi fatti, hanno subito il colpo più forte, quello che ti manda al tappetto senza possibilità di rialzarti. Eppure i segnali già erano arrivati, anche molti ultimamente a dire la verità: i continui furti allo Scalo, il nigeriano morto nei pressi del quartiere Giardino, gli episodi di risse sempre più frequenti. E molto altro.

Il post social dello Shake Bar

Lo Shake Bar, luogo della sparatoria di sabato sera, ha scritto un post sui social su quanto accaduto: "Sentiamo il bisogno di ringraziare tutte le persone che attraverso telefonate e messaggi ci hanno voluto manifestare la loro vicinanza per quanto accaduto sabato sera presso il nostro locale. Ci preme, altresì, ringraziare le Forze dell'Ordine per la prontezza del loro intervento e la professionalità con cui hanno affrontato la situazione.

La vicenda mi ha molto colpito anche come padre e cittadino perchè quanto accaduto è stato imprevisto ed imprevedibile ed avrebbe potuto coinvolgere persone innocenti come i miei figli o nipoti che frequentano abitualmente lo Shake di sabato a quell'ora. Il nostro locale, infatti, è frequentato da persone di ogni età proprio perchè non è mai stato coinvolto in episodi che potessero mettere in pericolo i nostri clienti. Dopo 23 anni di attività portata avanti con sacrifici, il senso di sconforto ed amarezza per quanto successo è davvero grande. Il mio vuole essere anche un invito ad una collaborazione maggiore con le forze dell’ordine perché solo attraverso una collaborazione di tutta la popolazione possiamo soffocare eventi di questo tipo. Grazie a tutti. Vi aspettiamo. Come sempre".

Il racconto

C’è chi la sparatoria di Via Aldo Moro che ha portato all’uccisione di Kasem Kasmi e al ferimento di altri tre giovani, tutti albanesi, la poteva vivere in prima persona e pur puro caso non lo ha fatto. “Ero nel locale poco prima dell’accaduto – spiega Marco a FrosinoneToday – Sono uscito di lì una decina di minuti prima che succedesse tutto. Ho sentito gli spari quando già ero un centinaio di metri più in là, all’inizio non gli ho dato peso, poi ho visto correre tutti e ho cominciato a chiedere alle persone che scappavano cosa fosse successo. Un dramma, pensavo di essere dentro a qualche serie tv. Invece era tutto vero, ho visto poi da lontano tutto il gruppo che si era creato intorno allo Shake Bar. Quando ho visto tutta quella gente e capito cosa fosse successo mi sono pietrificato, pensando che poco prima ero lì, seduto a bere qualcosa come faccio di solito. La paura adesso è tanta, mi sono sentito violato nel mio quotidiano”.

Adesso c’è paura, timore, ma bisogna scacciarla e agire con forza perché questo non accada più. La delinquenza a Frosinone c’è sempre stata e purtroppo sempre ci sarà, come in tutta Italia ed in tutto il mondo. Cosa fare adesso? Bisogna rialzarsi e non avere paura, perché quella sarebbe la cosa peggiore. Quella di vivere nel terrore. Bisogna agire con forza, cercando di – come affermato dallo stesso sindaco Mastrangeli - togliere l’ossigeno a questi individui. Perché Frosinone non è un’isola felice, ma deve tornare ad essere un posto 'apparentemente' tranquillo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sparatoria Frosinone, il racconto: "Pensavo di essere in una Serie Tv"

FrosinoneToday è in caricamento