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Cronaca Arce

'Parentopoli' alla Comunità Montana, le indagini si allargano a fondi stanziati e corsi di formazione

A dare un importante contributo sono state le deposizioni spontanee di cittadini non indagati. Sotto la lente degli investigatori anche le delibere emesse dall'Ente negli ultimi tre anni

Le indagini sulla presunta 'Parentopoli' alla Comunità Montana di Arce hanno avuto un importante risvolto. Con l'acquisizione di alcune deposizioni spontanee da parte di persone non indagate ma 'informate sui fatti' la Procura di Cassino e la Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Frosinone hanno deciso di approfondire oltre che l'esito del concorso svolto nel 2019, anche quello dei concorsi che sono stati organizzati negli anni precedenti.

Non solo. Gli investigatori delle fiamme gialle coordinate dal procuratore capo Luciano d'Emmanuele, titolare dell'inchiesta, stanno spulciando documenti e delibere relative alla gestione di fondi regionali stanziati a favore dell'Ente per la realizzazione di corsi di formazione. Questo per cercare di capire come e in che modo le somme elargite siano state utilizzate, e con quale criterio sono stati organizzati anche i corsi di formazione. Nelle delibere acquisite dalla Guardia di Finanza e che riguardano gli anni 2017-2018-2019-2020 spiccano anche contributi mensili fissi che la Comunità elargiva ad alcune società e dei quali si sta cercando conferma sulla regolarità.

L'inchiesta quindi avviata nel 2019 e inerente lo svolgimento di un concorso a seguito del quale sono stati assunti congiunti di sindaci e assessori o collaboratori di politici di spicco, si sta allargando ad altri settori. Tredici ad oggi le persone indagate. A vedersi notificare l'avviso di garanzia sono stati l'ex presidente della XV Comunità Montana, Gianluca Quadrini, il segretario generale dell'Ente, Luca Di Mario, Walter Salera - vincitore del concorso, Antonio Iannarelli, sindaco di Villa Santa Lucia, Antonio Iannarelli, gli assessori al comune di Villa Santa Lucia, Tommaso Nardoianni e Giuseppe La Marra ed i componenti della commissione d'esame. Tutti dovranno rispondere a vario titolo dei di reati di abuso d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, nonché rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, in relazione ad un concorso pubblico bandito dalla XV Comunità Montana Valle del Liri per l’assunzione di un agente della Polizia Locale a tempo indeterminato per conto del comune di Villa Santa Lucia. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera, Paolo Marandola, studio Ranaldi, Edoardo Cacace e Giacomo Delli Colli.

Le indagini partite, a seguito di un'inchiesta giornalistica di Frosinonetoday, hanno consentito di far emergere  gravi elementi di reità da parte degli indagati in tutte le fasi del concorso in esame, con particolare riferimento alla composizione della Commissione giudicatrice, risultata essere costituita da pubblici ufficiali legati da vincoli di parentela con alcuni amministratori di enti locali della Provincia di Frosinone.

Inoltre, le investigazioni hanno evidenziato criticità anche in ordine alla composizione della graduatoria finale, rilevando che dei 43 candidati risultati idonei al termine della procedura, almeno 10 erano sono politici e/o già amministratori della Provincia, ovvero in taluni casi diretti congiunti degli stessi.

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