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Coronavirus, Ciociaria e Lazio tornano in zona gialla dal 1° febbraio

Il ministro della Salute Speranza sta per firmare le ordinanze che entreranno in vigore da domenica 31 gennaio 2021. Data in cui scadranno le precedenti, facendo uscire fuori dall'area arancione anche la provincia di Frosinone e il resto della regione

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia e come riporta Today.it, è ormai prossimo a firmare nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domenica 31 gennaio 2021. 

Il ministero, però, fa sapere già che le regioni oggi in arancione passeranno in zona gialla a seguito della scadenza dell’ordinanza vigente prevista proprio per il 31 gennaio. Pertanto, anche la provincia di Frosinone e il resto del Lazio non saranno più arancioni, mettendo fine ai dubbi delle scorse ore, e torneranno finalmente gialle da lunedì 1° febbraio.

Lazio in zona gialla: le regole dal 1° febbraio 2021

L'ordinanza di Speranza: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Bolzano in zona arancione, il resto d'Italia in zona gialla (anche la Lombardia)

Nessuna regione in zona rossa: scendono in arancione Sicilia e Provincia di Bolzano. Mentre molte regioni passano da arancione a giallo, comprese Lombardia e Lazio, di cui si è discusso in questi giorni. Con loro "guadagnano" un colore migliore anche Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Fvg, Liguria, Marche e Piemonte. Secondo la nuova ripartizione che verrà ufficializzata con l'ordinanza:

  • zona gialla: Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche;
  • zona arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano; 
  • zona rossa: nessuna regione

Le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi descrivevano una situazione completamente diversa nelle regioni a causa di un'interpretazione del Dpcm uscita proprio dal ministero della Salute secondo la quale non essendo trascorso il quattordicesimo giorno dall'entrata in vigore delle norme restrittive, di molte regioni (dieci) che aspiravano al giallo soltanto Calabria, Emilia-Romagna e Veneto sarebbero passati all'area con minori restrizioni. Ma una decisione non era stata ancora presa e intanto molti presidenti di Regione avevano minacciato ricorsi al Tar.

Alla fine il report #37 dell'Istituto Superiore di Sanità ha certificato il passaggio o la permanenza di tutti gli enti locali in aree di relativa sicurezza (nessuna regione si trovava a rischio alto) e allo Speranza ha deciso di anticipare i contenuti dell'ordinanza. In Italia si registra "un decremento del tasso di incidenza dei casi, anche se è una decrescita lenta, tranne che a Bolzano. Vediamo un leggero aumento dei casi asintomatici o paucisintomatici e questo tiene conto del fatto che l'uso più ampio dei test antigenici consente di individuare asintomatici. L'Rt è in calo, e questo è sicuramente positivo", ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa sull'analisi dei dati della Cabina di Regia. Anche per la mortalita', ha sottolineato, "c'è una decrescita, abbastanza lenta". 

L'epidemiologo Gianni Rezza alla conferenza stampa del ministero della Salute ha detto: "La situazione è migliorata. Incidenza e Rt in lieve calo ci dicono che la tendenza in questo momento è positiva. Ma l'incidenza è tuttavia ancora elevata e resto alto il numero dei morti. Quindi le misure prese hanno funzionato anche se si fatica ad abbattere molto l'incidenza di nuovi casi, in un quadro in cui il virus in Ue circola molto e ci sono varie varianti". 

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