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Cronaca Fiuggi

Da Napoli al nord della Ciociaria, scoperta maxi evasione fiscale da 36 mln di euro

I finanzieri delle tenenza della città termale hanno portato alla luce come operava in maniera illecita una società partenopea con attività nel settore dei prodotti petroliferi

Una complessa dei finanzieri della tenenza di Fiuggi ha portato alla scoperta di una maxi truffa milionaria ai danni dello Stato. La verifica fiscale è stata condotta nei confronti di una società di capitali operante in Campania nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, a distanza di neanche due mesi da un'altra operazione simile, ed alla fine i finanzieri hanno quantificato un’evasione fiscale per 36 milioni di euro.

L’attività ispettiva nei confronti della società campana è scaturita dalle investigazioni effettuate dalle Fiamme Gialle della città termale nei confronti di un’impresa fiuggina, anch’essa sottoposta a verifica fiscale, nel cui ambito sono stati rilevati rapporti economici e finanziari ritenuti meritevoli di maggiore approfondimento.

Lo sviluppo degli accertamenti consentiva di meglio delineare la posizione fiscale della società campana, la quale, nonostante avesse realizzato un cospicuo volume di affari, aveva omesso la presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’I.V.A. relative agli anni 2016 e 2017. Nel corso delle operazioni di verifica i Finanzieri della Tenenza di Fiuggi, al fine di quantificare il reddito prodotto dalla società campana e non dichiarato al Fisco, in assenza di documentazione contabile (libri, registri, fatture, ecc.) - occultate dal legale rappresentante al fine di ostacolare l’attività ispettiva – hanno fatto ricorso ai dati estrapolati dalle banche dati in uso al Corpo, agli elementi acquisiti nel corso dei controlli eseguiti nei confronti dei clienti e dei fornitori della stessa e alle risultanze delle indagini finanziarie autorizzate dal Comandante Regionale Lazio della Guardia di Finanza e sviluppate sui conti bancari e postali intestati alla società e al proprio legale rappresentante.

Al termine di tali attività venivano quantificati ricavi non dichiarati al fisco per un ammontare complessivo di 31 milioni di euro e un’I.V.A. evasa per circa 5 milioni di euro. Il legale rappresentante della società – un trentottenne residente nel napoletano -, inoltre, veniva denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di omessa dichiarazione e occultamento o distruzione delle scritture contabili. L’altissima attenzione del Corpo a questi fenomeni evasivi contribuisce a preservare la leale concorrenza tra le imprese del territorio ed a promuovere indirettamente prospettive di crescita sane del mercato del lavoro e della produzione, a tutela delle libertà economiche di tutti i cittadini.

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