Cassino, l'assessore al Bilancio Schimperna fa chiarezza sul piano di Riequilibrio
In una nota stampa spiega i passaggi salienti che hanno portato la Corte dei Conti ad intervenire per evitare il dissesto finanziario
“In merito alla deliberazione emessa nei confronti del Comune di Cassino dalla Corte dei Conti Sezione e relativa al piano di riequilibrio dell’ente è opportuno fare chiarezza. In sostanza la cdc ha approvato quello che questa amministrazione aveva richiesto”. Lo ha dichiarato l’assessore al bilancio Ulderico Schimperna.
“Nell’incontro tenuto in Corte dei Conti nel mese di marzo 2017, infatti, e poi con la delibera di Consiglio Comunale n. 40 del 14 aprile 2017, approvata tra l’altro all’unanimità, l’Ente ha chiesto di poter ripianare in trenta anni, si badi bene, il solo residuo disavanzo “sostanziale” di 7.195.870,33 euro. Il Piano di riequilibrio è rimasto identico nella sua struttura. E questo è stato accordato. Altro punto importante da chiarire riguarda le comunicazioni arrivate al Comune di Cassino da parte della Corte dei Conti. Con nota assunta al protocollo generale del Comune in data 12/06/2017, infatti, la Corte dei Conti ha comunicato all’Ente che relativamente all’oggetto Rimodulazione del Piano di riequilibrio pluriennale del Comune di Cassino ai sensi dell’art. 1, comma 434, della legge 232 del 11 dicembre 2016: "il Collegio approva lo scorporo dell’attuale della quota di disavanzo risultante dalla revisione straordinaria dei residui, di cui all’art. 243 bis, comma 8, lett e) del decreto legislativo 18 agosto 200 n. 267, limitatamente ai residui antecedenti il 1° gennaio 2015.”. Mentre nella deliberazione 54 /2017/PRSP pervenuta l’11 settembre 2017 è stato aggiunto: “di non approvare, invece, la rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Cassino ed in particolare la sua estensione trentennale” con la evidente precisazione che la durata originaria del piano non può essere modificata. Quindi nella prima nota si parla soltanto di una approvazione e di nessuna bocciatura fermo restando che noi non abbiamo mai richiesto un’estensione a trenta anni di tutto il piano.