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La storia / Cassino

Disabile abbandonato accende un fuoco con dei giornali per scaldarsi e rischia di bruciare un condomio

L'uomo, con problemi psichici, vive da solo in un appartamento senza corrente e cibo. A fare la scoperta i Vigili del Fuoco. I vicini: "Abbiamo segnalato ma nessuno è intervenuto, quando ha fame grida aiuto. Noi gli diamo da mangiare"

Una vicenda disumana che si ha difficoltà persino a raccontarla. Accade a Cassino, città della Pace e della fratellanza, dove nel 2022 c'è ancora chi viene dimenticato dalle Istituzioni. Questa è la storia di Marcantonio, giovane disabile con problemi psichici che da due anni vive in un appartamento, abbandonato al suo destino, senza corrente elettrica e senza cibo. A far scoprire quello che sembra essere a tutti gli effetti un 'abbandono istituzionale' 'è stato un principio di incendio scoppiato all'interno della sua abitazione, in pieno centro.

Marcantonio ha cercato di scaldarsi accendendo un fuoco tra le stanze, utilizzando dei giornali ma la situazione gli è sfuggita di mano e le fiamme hanno attecchito a qualche suppelletile. Le sue grida di paura ed il fumo hanno indotto gli altri condomini a chiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco. E sono stati proprio loro a scoprire le condizioni in cui vive questo povero Cristo. 

Il caposquadra ha quindi allertato i Carabinieri e stilato anche una relazione inviata al sindaco ed all'assessorato ai Servizi Sociali che conoscono bene la situazione sulla quale, come ci hanno spiegato, non possono intervenire perchè a dover emettere un provvedimento di sostegno e tutela del giovane deve essere l'Asl attraverso il Centro di Salute Mentale. Un iter farraginoso come sempre accade in Italia e per colpa del quale molto spesso si interviene in ritardo o quando oramai è avvenuto l'irreparabile. 

Siamo andati ad ascoltare i residenti in zona, i commercianti ed in condomini per avere meglio chiara la situazione ed il quadro che emerge è a dir poco sconcertante ed appunto disumano. "Sono mesi che segnaliamo la storia di Marcantonio alle Istituzioni ma nonostante le tante rassicurazioni nulla è cambiato. Vive nella povertà assoluta e quando ha fame grida aiuto e ci strazia l'anima. Per questo gli portiamo cibo ed acqua ma negli ultimi tempi è divenuto violento, aggressivo e non è gestibile. Non è colpa sua, deve essere curato prima che accada qualcosa di terribile". 

In merito all'episodio che si è verificato ieri a Cassino a Via Spaventa n. 5 con intervento immediato dei Vigili del Fuoco di Cassino che hanno evitato una probabile tragedia interviene l'avvocato Antonio D'Alessandro, difensore storico del padre: “questa persona malata, figlio del mio assistito, è stata dichiarata inabilitata con sentenza del Tribunale di Cassino del 28/04/2003 con nomina a suo Curatore del padre; questi, purtroppo, è in regime di detenzione dal 29/01/2020; sul caso si è pronunciato il Tribunale di Sorveglianza di Roma che con ordinanza del 23/06/2020 invitava il Comune di Cassino ad attivare i servizi sociali territoriali per la presa in carico del povero figlio, rimasto privo di tutela; con successiva ordinanza del 09/12/2020 il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha disposto per il padre la detenzione domiciliare presso la RSA “San Germano” a Piedimonte San Germano. Tanto considerato è giunto il momento di intervenire a tutela di un soggetto debole e sono certo che lo Stato farà il suo giusto intervento”.
 

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