Ferentino, morte di Luciano Bondatti: troppa fretta nel colpevolizzare il cinghiale

L’era del cinghiale … non appaia irriverente citare Battiato dopo le assurdità scritte dai mass media, ad ogni livello, sulla vicenda del ferentinate trovato cadavere nelle campagne del suo paese. Le ipotesi più strampalate senza la

minima cognizione del modus operandi della specie animale criminalizzata, e la fervida fantasia che in molti casi ha spinto a descrivere circostanze e dettagli manco il cronista fosse stato testimone oculare. Alla scoperta dei (presunti) pallettoni, il cambio di rotta non ha consigliato prudenza: anche in presenza di una possibile morte da arma da fuoco, viene descritta quasi normale la possibile circostanza di una battuta di caccia finita maldestramente. Siamo in periodo di caccia chiusa, e chi va a cinghiale non ci va con la luce del sole figuriamoci se si tratta di bracconaggio! Può essere accaduto di tutto, naturalmente, e non è il caso di ricorrere alla facile ironia. C’è un morto, il 66enne Luciano Bondatti, una povera vittima di circostanze tutte da chiarire; e ci sono gli inquirenti, alle prese con un mistero da chiarire. Certamente qualcuno sa, forse più di uno. E saranno gli investigatori ad adoprarsi affinché la disgrazia del 10 settembre, non resti l’ennesimo enigma irrisolto.

Geronimo