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Cronaca Ferentino

Ferentino, sabato 7 manifestazione contro l'impianto di compostaggio

Sabato 7 giugno alle ore 15,30 presso la rotatoria antistante il casello autostradale di Ferentino si svolgerà una grande manifestazione di protesta contro l'installazione di un impianto di trattamento rifiuti per compostaggio da oltre 50mila...

Sabato 7 giugno alle ore 15,30 presso la rotatoria antistante il casello autostradale di Ferentino si svolgerà una grande manifestazione di protesta contro l'installazione di un impianto di trattamento rifiuti per compostaggio da oltre 50mila tonnellate annue.

Una battaglia che stiamo portando avanti da quasi 2 mesi ormai, che sta avendo una grande risonanza tra i cittadini di Ferentino e non solo. Siamo stufi di essere considerati il territorio ideale per depositare veleni e sostanze inquinanti.

Da tempo ormai il territorio di Ferentino e con esso l'intera Valle del Sacco da Colleferro a Ceccano sono devastati da un inquinamento crescente che ha raggiunto livelli inaccettabili. Per anni ci è stato imposto un modello di sviluppo distruttivo per l'ambiente che ad oggi ha dimostrato tutto il suo fallimento ripercuotendo effetti gravi sull'ambiente, sul paesaggio e soprattutto sulla salute dei cittadini. E' ormai certo che la Valle del Sacco è tra i siti più inquinati d'Italia e la percentuale di tumori sale costantemente, specie qui a Ferentino, mettendo tutti in uno stato perenne di preoccupazione e angoscia per la propria salute e quella dei propri figli. Ma non occorrono studi particolari per prendere coscienza di questa situazione. Basta girare per le case delle periferie di Ferentino per rendersi conto che viviamo in condizioni gravissime.

Odori nauseabondi nell'aria, casi di tumore e malattie gravi in tante, troppe, abitazioni rendono ormai la vivibilità in questo territorio pesantemente compromessa.

Occorre dunque pensare ad un serio progetto di bonifica e ad una riconversione ecocompatibile di un modello di sviluppo devastante, invece di gravare queste zone dell'ennesima minaccia inquinante come è quella dell'impianto di compostaggio presso la zona Scalo di Ferentino.

La misura è davvero colma e i cittadini in questi giorni di riunioni e assemblee hanno sempre dimostrato di essere in tanti e decisi a dare una svolta a questa situazione direttamente dal basso. Mentre infatti la procedura burocratica prosegue con l'aiuto dei tecnici volontari messisi a disposizione fin dall'inizio per questa battaglia con l'intento di bloccare il progetto giuridicamente e tecnicamente, noi cittadini scendiamo nelle strade di Ferentino sabato 7 giugno presso la rotatoria del casello autostradale, per far sentire con forza la nostra voce ed urlare un secco NO all'ennesimo maltrattamento del nostro territorio e della nostra salute.

Tanti i cittadini e le associazioni che parteciperanno anche dai paesi limitrofi. Ci sarà l’amministrazione comunale di Ferentino e speriamo anche le amministrazioni dei Comuni limitrofi invitate dal sindaco Pompeo. Sarà una grande manifestazione, non solo di Ferentino ma dell'intera Valle del Sacco.

“Siamo nella fase in cui è necessario mettere un freno a tutti i progetti vecchi e nuovi che si stanno proponendo sul nostro territorio, siamo stanchi di dover contrastare quotidianamente a suon di osservazioni e ricorsi al TAR, oltre che denunce alle autorità giudiziarie, ciò che i cittadini ritengono debba essere deciso in un piano territoriale concordato con la comunità” afferma Alberto Valleriani della Rete per la Tutela della Valle del Sacco (Retuvasa).

Ieri inceneritori, discariche e biomasse, oggi biogas e compostaggio, in una sorta di corsa alla soluzione di un problema indotto da una politica inerte e lontana dai bisogni territoriali.

Se facciamo un conto, anche approssimativo, delle proposte imprenditoriali ci rendiamo conto che la gran parte dei nuovi impianti presentati presso gli uffici autorizzativi della Regione Lazio, risulta di gran lunga superiore alle necessità, con la sensazione, se non certezza, che l’aspetto economico rappresenti l’unica spinta che muove i proponenti.

Ci troviamo, come comunità, a dover contrastare impianti di natura simile, a parte le vecchie scelte programmatiche di discariche e inceneritori, a Ferentino, Supino, Anagni, Colleferro, Genazzano per una capacità di circa 170.000 tonnellate/anno. Se facciamo un conto approssimativo in relazione al rifiuto pro capite prodotto ogni anno con una percentuale del 25-30% di organico, ci rendiamo conto che l’impiantistica proposta dovrebbe servire un bacino di utenza di centinaia di migliaia di abitanti, senza tener conto che la Valle del Sacco ha una caratteristica rurale per cui gran parte del materiale viene smaltito autonomamente.

I numeri sono suscettibili di approfondimento, ma non crediamo si allontanino molto dalla realtà e rendono l’idea di come una nuova programmazione, ora più che mai, sia assolutamente indispensabile.

Per questo i cittadini della Valle del Sacco, oltre a contrastare a livello giuridico-amministrativo questo nuovo assalto al territorio, stanno promuovendo continue mobilitazioni al fine di innalzare nuovamente il livello di attenzione e far rendere conto ad amministrazioni locali, provinciali e regionali, che è sempre più urgente ascoltare e concordare, prima di prendere decisioni avventate.

La nota stampa di Valeri e Berretta

Sabato saremo convintamente di nuovo a manifestare con i cittadini del nostro territorio per la tutela dell’ Ambiente e per un nuovo modello di sviluppo della Valle del Sacco che escluda impianti di rifiuti di tali dimensioni e tali impatti. Sarà anche il modo con cui Ferentino e l’intera Valle aderiranno di fatto alla “Giornata Mondiale dell’Ambiente” istituita dall’Onu per la giornata odierna.

Gravi, invece, sono le accuse del Consigliere Prof. Marco Valeri, che afferma che ci siano delle “convivenze” tra consiglieri comunali, funzionari del Comune e impresa che ha presentato il progetto per l’impianto di rifiuti sul nostro territorio.

Accuse, che devono trovare riscontro , per questo invitiamo il consigliere comunale a rivelare la fonte di queste informazioni e ad inviare una missiva alle autorità competenti.

Se cosi non fosse, le sue parole sono solamente “aria fritta” e dimostrano che il suo unico scopo è creare confusione per ritagliarsi un “minimo” di visibilità (!). Le sue affermazioni , al contrario alimentano sospetti sul ruolo stesso del consigliere forzista, visto, che è a conoscenza di incontri presunti e “segreti” (!).

Denuncia di non conoscere i documenti, ma dimentica di essere un consigliere comunale al quale è affidato il compito di indirizzo e controllo, con diritti e doveri, troppa fatica o “incapacità” ?

I cittadini, al contrario, conoscono tutti i gli atti ed iter procedurali. Nelle varie riunioni pubbliche grazie alla nostra azione di controllo e studio, con la fattiva collaborazione volontaria di professionisti, associazioni e comitati, sono stati informati sull’intera procedura e tutti insieme stiamo valutando ogni aspetto ed ogni azione da intraprendere.

Valeri, invece, dovrebbe dirci lui, unitamente ai suoi rappresentanti istituzionali locali e nazionali, cosa stanno facendo concretamente contro l’impianto ? Al momento nulla (!) . E’ facile dire di essere contrari e poi “lavarsene “ le mani.

Riguardo il progetto, il consigliere forzista fa confusione tra procedimento amministrativo nella fase endoprocedimentale e fase finale ( autorizzativa o non autorizzativa) . Al momento, siamo nella prima fase (endoprocedimentale) , ovvero dell’ analisi, infatti, c’è una richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte di un soggetto privato, come previsto dalla legge. Questo significa che non c’è nessuna autorizzazione (!).

Se il consigliere Valeri , avesse, tramite i suoi referenti regionali , avuto cura di verificare i documenti presenti nell’ area di Valutazione di Impatto Ambientale , avrebbe trovato, sia le osservazioni sottoscritte dai cittadini e dall’amministrazione comunale ( con l’ordine del giorno di contrarietà unanime del consiglio comunale – Valeri assente) e sia il protocollo (N. 244941) dell’ area VIA della Regione Lazio, del 24 aprile scorso, che dimostra come ci siano oggettive carenze dal punto di vista procedurale (topografia assente, nulla osta non attinenti, mancato progetto definitivo ecc.) e dal punto di vista ambientale ( piano della qualità dell’area regionale, emissioni, Valle del Sacco ecc.) . Nota nella quale si esplicita chiaramente “ l’interruzione dell’ istruttoria in corso, fino al ricevimento delle integrazioni che in seguito verranno valutate “.

Conferma che il consigliere Valeri non sa di cosa stia parlando, è l’ “assurda” richiesta al Presidente Zingaretti , ovvero un decreto presidenziale. Nessun decreto presidenziale può entrare in una valutazione ambientale in corso, specialmente quando il proponente è un privato (!). Il compito del Presidente della Regione e della sua maggioranza è accertarsi della corretta analisi ambientale degli uffici preposti, per evitare ulteriori insediamenti inquinanti e la nota del 24 Aprile dimostra che questo sta avvenendo.

Noi continueremo come consiglieri comunali a dare il massimo impegno verso i cittadini coinvolgendo tutta l’amministrazione comunale, ma da oggi non permetteremo più a nessuno di dar “lezioni” faziose, errate e distorte sulla tutela dell’ Ambiente a chi ha fatto fino ad oggi il niente piu’ assoluto e che al contrario si riconosce in una forza politica che in Parlamento per anni ha permesso la depenalizzazione dei reati ambientali !

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