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Cronaca

Frosinone, ecco chi sono i due balordi che hanno ucciso Emanuele. Arrestati a Roma con l’accusa di omicidio

In una una conferenza stampa stamattina il comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone Col. Giuseppe Tuccio ed il Procuratore capo di Frosinone Giuseppe De Falco ha confermato che

In una una conferenza stampa stamattina il comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone Col. Giuseppe Tuccio ed il Procuratore capo di Frosinone Giuseppe De Falco ha confermato che

Conferenza stampa frosinone

sono stati arrestati i due ragazzi di Alatri che nella notte tra venerdì e sabato scorso hanno preso a bastonate riducendo in fin di vita il 20enne Emanuele Morganti. Mario Castagnacci (27 anni) e Paolo Palmisani (24anni) i nomi erano stati riportati dall'agenzia ANSA verso le 10, sono stati fermati e su di loro ci sono chiari indizzi di colpevolezza ed il reato contestato è di omicidio volontario. I due sono stati presi a casa di una loro parente a Roma est verso l'una di notte ed i due fratellastri non hanno opposto resistenza ed ora si trovano a Regina Coeli. Altri 5 sono gli indagati per favoreggiamento. Le indagini sono dirette dal Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone Dr. V. Misiti.

Il procuratore Capo di Frosinone dott. De Falco ha chiesto ai presenti di: "avere pazienza perché ci sono le indagini incorso. Eventi di questo tipo nonostante l’onta di sgomento che hanno provocato hanno dei tempi processuali che vanno seguiti. Non possiamo farci condizionare da termini come pestaggio di gruppo, noi dobbiamo valutare le posizioni dei singoli. Vicenda di una gravità spaventosa, generata da motivi banalissimi che hanno portato alla drammatica morte di un ragazzo per bene come Emanuele Morganti. Quella tragica notte con un locale strapieno si è generata una discussione tra Emanuele ed un altro ragazzo italiano e non albanese, una banale lite per l’accaparramento di una bevanda con l’altra persona in stato di ebbrezza. Poi Emanuele è stato portato fuori dalla sicurezza ed è stato aggredito ben due volte. Emanuele ha cercato di allontanarsi, ma poi è tornato indietro per tornare dalla sua ragazza ed è stato oggetto di diverse aggressioni e nell’ultima c’è stata quella più violenta con le botte alla testa. Stiamo ricostruendo il comportamento di ognuno dei partecipanti alle aggressioni. I due fermati a Roma sono con seri indizi di colpevolezza. Mauro Castagnacci e Paolo Palmisani e sono coloro che nelle ricostruzioni dei presenti siano stati quelli che con violenza nella parte terminale dell’aggressione hanno poi portato alla morte di Emanuele e questi avrebbero utilizzato un manganello e un tubo che però non sono stati ritrovati. I due fanno parte di ambienti delinquenziali e con il loro fare avrebbero voluto confermare la loro presenza sul territorio. Le indagini proseguono per accertare meglio il movente che ha scaturito la violenza”.

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