Maltrattamenti nella casa famiglia, dopo le proteste la bimba trasferita in un'altra struttura
Intanto ieri sera è stata organizzata in piazza Risorgimento a Frosinone una manifestazione di solidarietà nei confronti dei tre ragazzini che sono stati vittime di percosse e vessazioni
Maltrattamenti in una casa famiglia di Frosinone, dopo Elena (il nome è di fantasia) la bambina 14enne di Alatri trasferita nel dicembre scorso dalla casa famiglia di Frosinone a quella di Arpino (oggi la ragazzina fortunatamente è tornata a casa) un'altra bambina a seguito delle denunce della madre e del clamore mediatico creato intorno a questa vicenda, è stata spostata in un'altra struttura. Al momento non ci è ancora dato sapere il luogo dove la piccina sia stata trasferita.
Ecco come è iniziato il tutto
La madre comunque non ha abbassato la guardia e chiede di sapere dove adesso si trovi la sua figlioletta. Al momento continua ad avere con la piccina contatti telefonici.
La manifestazione di solidarietà
Nella email inviata dal tutore ha informato la madre che non essendo più quello della casa famiglia un luogo idoneo agli incontri protetti la piccina è stata accompagnata in un'altra struttura in attesa che il giudice stabilisca dove e come la donna potrà incontrare la figlia. Questo è l'ultimo scoglio da superare. Poi si spera che la piccina possa ritornare tra le braccia della sua mamma. Intanto, Fabrizio Pignalberi del movimento "Più Italia" ha organizzato ieri sera in piazza Risorgimento a Frosinone una manifestazione di solidarietà dal titolo "I bambini non si toccano". Nel corso del dibattito hanno preso la parola tre mamme che hanno vissuto la tragedia di vedersi strappare i figli (video in basso).
Il dolore di uno dei ragazzini maltrattati
Ieri sera alla manifestazione ha voluto presenziare anche uno dei bambini maltrattati in quella casa famgilia. Il ragazzino che oggi ha 12 anni affetto da sindrome di Tourette ha riferito di aver subìto in quella casa famiglia non solo violenza fisiche, ma anche psicologiche. "Mi sento male solo a vedere quell'edificio dall'esterno" ha riferito il 12enne in piazza. Segno questo che le ferite sono ancora aperte e difficili da rimarginare.