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La casa della droga / Cassino

Droga a professionisti ed impiegati, presi due giovani spacciatori con un “emporio” nella loro casa

I ventenni finiti in carcere, inoltre, prendevano da tempo anche il reddito di cittadinanza

Giovanissimi ma già con all’attivo un “emporio della droga” in casa. Stiamo parlando di due poco più che ventenni che erano diventati il punto di riferimento per l’acquisto di sostanze stupefacenti in centro a Cassino (Frosinone) dove solo qualche giorno fa erano stati arrestati altri spacciatori.

I Carabinieri della sezione operativa del Norm della locale Compagnia supportati da personale della sezione radiomobile, nelle ore scorse, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Cassino su richiesta della locale Procura, per le due persone, un uomo ed una donna, accusate a vario titolo di fare parte di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I carabinieri della città Martire attraverso una serrata attività d’indagine che ha visto il suo fulcro in una zona residenziale del centro, hanno appurato che i due, legati da vincolo di parentela, l’uomo 22enne e la donna 23enne, entrambi incensurati, avevano trasformato la loro residenza in un vero e proprio “Emporio della droga” ricevendo i consumatori in qualsiasi orario, anche notturno, con un giro di affari di migliaia di euro.

La complessa attività d’indagine ha consentito di segnalare all’autorità amministrativa diversi soggetti quali consumatori di sostanze stupefacenti, tra cui  studenti, professionisti, impiegati del cassinate e sequestrare apprezzabili quantità di narcotici del tipo cocaina.

L’attività di osservazione ha consentito di evidenziare che i clienti della coppia si trattenevano all’interno solo per il tempo necessario all’acquisto. Gli stessi utilizzavano un linguaggio criptico per indicare la sostanza e avevano cura costantemente di “sensibilizzare” gli acquirenti a limitare le conversazioni telefoniche preferendo i canali  social network.

A seguito di ulteriori successivi controlli effettuati i due raggiunti dalle misure cautelari sono risultati essere destinatari del reddito di cittadinanza e, pertanto, è stata avanzata e accolta dal GIP del Tribunale di Cassino, la proposta di revoca della percezione del beneficio cosi come previsto dalle disposizioni legislative in materia.

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