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Cronaca

Monte Compatri, nessun autovelox "furbetto" sulla Casilina, ma monitoraggio del traffico

In merito alle false notizie, circolate in rete e pubblicate da un quotidiano online, sulla presunta attività di autovelox sulla Casilina da parte dei vigili urbani di Monte

In merito alle false notizie, circolate in rete e pubblicate da un quotidiano online, sulla presunta attività di autovelox sulla Casilina da parte dei vigili urbani di Monte

Compatri, il comandante Aniello Nunziata precisa che “l’operazione del 18 ottobre scorso era relativa al monitoraggio dei flussi di traffico per interventi infrastrutturali”.

“Ho visionato il link con relativo filmato – dichiara il numero uno della polizia locale monticiana – e ritengo opportuno specificare che il vigile in servizio era uno. Nell'occasione era coadiuvato da dipendenti di una ditta privata per monitorare la mobilità sull’arteria di competenza dell’Anas. Quindi il primo errore riguarda il numero di agenti presenti sull’autovettura”.

“Inoltre l’attività è inerente al rilevamento dei flussi, in prossimità dell'incrocio con via dell'Acqua Felice, al fine di predisporre un piano di interventi strutturali da presentare alla Regione Lazio e per accedere così ai finanziamenti della Pisana. Un programma pilota sulla sicurezza stradale, che nasce in seguito al provvedimento dirigenziale n° G10537 del 20 settembre scorso, pubblicato sul BUR Lazio n° 76 del 22 settembre: scadenza prevista per sabato 22 ottobre. Nessun accertamento sulla velocità, dunque, come riportato in rete; tra l’altro azione effettuata su una strada pubblica e non privata come falsamente affermato su facebook e nel video caricato su youtube”, aggiunge il comandante Nunziata.

“Per doverosa informazione – continua – , da tempo viene utilizzata, per il controllo sul rispetto dei limiti di velocità, la postazione di via Casilina al Km. 20+300: in prossimità dell’ingresso della stazione-capolinea della Metro C. Con mezzi sempre segnalati e ben visibili agli automobilisti”.

“Sottolineo anche che se l’attività fosse svolta per accertare le violazioni al codice della strada, il vigile presente sarebbe intervenuto deferendo i soggetti per interruzione di pubblico servizio. Nella fattispecie, nessun “autovelox furbetto”: siamo in presenza di divulgazione di notizie non veritiere, sia in ordine al personale di servizio che per le finalità del servizio stesso. Per questi motivi, l'ufficio che dirigo si riserva di valutare l’ipotesi di reato di diffamazione. Nella speranza, però, che sia sufficiente dimostrare il flop del presunto scoop giornalistico con conseguente e doverosa rettifica degli autori”, conclude il comandante Nunziata.

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