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Cronaca

Omicidio Pompili, condannati gli aguzzini di Gloria ma i due figli restano nella casa famiglia

La madre della vittima adesso si sta battendo affinchè possa crescere i suoi nipotini di 3 e cinque anni che al momento si trovano in una struttura della capitale

Omicidio di Gloria Pompili, giustizia è stata fatta. Loide Del Prete di 40 anni ed il compagno, Saad Mohammed Elesh Salem accusati di omicidio per aver causato la morte della giovane mamma che risiedeve in via Bellini a Frosinone, sono stati condannati a 24 anni di carcere. Il marito della sventurata ragazza, Hady Saad Mohamed Mohamed di 30 anni, difeso dall'avvocato Antonio Ceccani e che doveva rispondere di favoreggiamento della prostituzione e maltrattamenti in famiglia è stato invece assolto. Con questa sentenza si chiude il sipario su una delle storie di cronaca nera che ha riempito le pagine dei giornali per quasi due due anni 

Gloria uccisa a calci e colpi di bastone

Gloria Pompili, la giovane mamma di 23 anni sarebbe stata uccisa a calci e a colpi di bastone lungo la Monti Lepini in territorio di Prossedi nell'agosto del 2017 dalla cugina e dal compagno che la costringevano con le botte e le minacce a prostituirsi. Sovente per far in modo che la giovane si sottomettesse alla loro volontà  picchiavano  i suoi bambini di 3 e cinque anni. Una volta addirittura i  piccini erano stati messi dentro una cassetta di legno ed attaccati ad una finestra dell’abitazione. Le urla di terrore dei bambini riuscivana a piegare la ragazza che accettava di prostituirsi. 

La lite scaturita dal magro incasso

Quella sera del 23 agosto Gloria stava rientrando a casa con la cugina ed il compagno.In macchina c’erano anche i suoi figlioletti. Poi la lite  forse scaturita da un magro incasso. Secondo le accuse la ragazza sarebbe stata prima presa a calci e poi colpita con una ferocia inaudita con un bastone di legno (l’oggetto sarebbe stato ritrovato accanto alla vettura). Il tutto sotto gli occhi dei suoi bambini che supplicavano gli aguzzini di lasciare in pace la mamma. Ad inchiodare la coppia sarebbe stato proprio il bimbo più grande. Proprio lui avrebbe raccontato al magistrato inquirente e gli ultimi istanti di vita di Gloria..  

I bambini chiusi sul balcone 

Molti sapevano in via Bellini delle violenze e delle percosse che Gloria riceveva dai due conviventi.  Più di qualcuno, nel corso delle udienze avrebbe testimoniato di aver sentito le urla della ragazza provenire da quella abitazione che sovente si trasformava in un appartamento a luci rosse. Loide che procurava i clienti a Gloria per evitare che i bambini potessero assistere alle scene di sesso della  madre, li chiudeva fuori al balcone fino a quando la prestazione non era terminata.

La disperazione di nonna Carmela 

Nonna Carmela, la madre di Gloria, si sta battendo da tempo affinchè il tribunale dei Minori possa affidarle i due nipotini che al momento si trovano in una casa di accoglienza della capitale. Per evitare che nei i ragazzini possa affiorare di nuovo il ricordo di quella tragica sera alla donna è stato vietato anche di poter telefonare. Al momento può avere loro notizie soltanto attraverso gli operatori della struttura. Don Ermanno D'Onorio, fondatore della Onlus "Il giardino delle rose blu", si era offerto di prestare aiuto a nonna Carmela facendo in modo che i bambini venissero seguiti anche dagli educatori dell'associazione. Ma al momento tutto è rimasto lettera morta. Nonna Carmela, che si è affidata all'avvocato Tony Ceccarelli per essere rappresentata nelle opportune sedi, non smette comunque di sperare di poter riabbracciare i suoi nipotini. Adesso che Gloria non c'è più, soltanto loro riescono a lenire il dolore più grande che possa provare una madre: quello di aver perso una figlia.  

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