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Cronaca

Omicidio Willy, i fratelli bianchi a giudizio anche per l'uccisione e maltrattamenti di animali

La legge 189/04 ha introdotto per la prima volta il delitto di uccisione di animale, rendendo penalmente perseguibile colui che uccide un singolo animale

"La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini". Da sempre Animalisti Italiani lo sostiene. Nel caso dell'omicidio perpetrato dai fratelli Bianchi, mai frase fu più azzeccata. Ricordiamo, purtroppo, i nomi di questi due pericolosi individui per l'uccisione del giovanissimo Willy Monteiro Duarte. Il ventunenne di Paliano è stato massacrato di botte la notte del 6 settembre 2020. Per il suo omicidio sono a processo, oltre a Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

"Pugni sul volto - si legge in una nota dell'associazione animalisti italiani - colpi alle spalle che hanno danneggiato polmoni e cuore. Segni di traumi contusivi anche alla milza, al diaframma e al fegato. Così è stato ritrovato il corpo martoriato di Willy, colpevole di aver difeso un amico dalla furia cieca di questi assassini.

Ulteriori indagini disposte dalla Procura di Velletri hanno portato a galla sui cellulari dell’imputato Marco Bianchi dei video in cui vengono uccisi con crudeltà degli animali, tra cui una pecora e un uccello.
L'indole violenta degli imputati è una costante: uomini, animali, nessuna differenza. Si tratta sempre dello stesso crimine.

Non possiamo non agire di fronte a questi delitti. Rinnoviamo la nostra piena vicinanza alla famiglia di Willy che attende giustizia per l’uccisione del figlio. Nessuna morte deve restare impunita: noi faremo la nostra parte affinché anche le vite degli animali uccisi dai fratelli Bianchi ottengano giustizia.

Animalisti Italiani, tramite i suoi legali, presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica di Velletri con la quale chiederà che Marco e Gabriele Bianchi siano mandati a giudizio anche per il reato di uccisione e di maltrattamento di animali.

La legge 189/04 ha introdotto per la prima volta il delitto di uccisione di animale, rendendo penalmente perseguibile colui che uccide un singolo animale. Da tempo ci battiamo per una normativa che fornisca loro una tutela più incisiva: bisogna inasprire le pene detentive e le sanzioni pecuniarie. Per combattere crudeltà e orrori contro gli animali è necessario superare la tradizionale impostazione che nega il grado di soggettività anche loro.

Conclude il Vice Presidente Riccardo Manca: "Noi pretenderemo giustizia anche per gli animali vittime di questi due criminali, sadici assassini. È evidente la stretta correlazione esistente tra il maltrattamento animale e il comportamento di individui sociopatici che con difficoltà riusciamo a classificare come persone appartenenti al genere umano autoreferenziato come 'specie sapiens'. L'iniquità della legge attuale è sotto gli occhi di tutti. Per gli animali, con l'attuale dispositivo normativo, il reato di uccisione resterebbe quasi sicuramente impunito. In questo caso vedremo i colpevoli in carcere perché hanno ammazzato il povero Willy senza pietà".

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