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Cronaca Paliano

Paliano, da Rifiuti Zero l'appello al sindaco per intervenire sul ritiro dell'art. 35 dello Sblocca Italia

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Il Comitato Paliano Zero Waste, nella figura del Presidente, Dr. Pezzella, si rivolge all’Amministrazione di Paliano al fine di richiedere un’intervento istituzionale contro l’art 35 del decreto “Sblocca Italia”...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Il Comitato Paliano Zero Waste, nella figura del Presidente, Dr. Pezzella, si rivolge all’Amministrazione di Paliano al fine di richiedere un’intervento istituzionale contro l’art 35 del decreto “Sblocca Italia”, chiedendone , al pari di centinaia di Sindaci in Italia, il ritiro.

Quello che sta succedendo in Italia sui rifiuti, non può non interessare anche noi a Paliano. I sindaci di mezza Italia chiedono il ritiro dell’articolo 35 del Decreto chiamato ”Sblocca Italia “.

Premettendo il principio della termodinamica per cui: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, che ci indica che bruciare rifiuti cambia semplicemente la loro forma (bruciandoli ingombrano meno spazio visibile,ma non di certo scompaiono, anzi, diventano estremamente dannosi per la salute), ecco i punti più critici del Decreto:

1- si stabilisce che gli inceneritori sono strutture “strategiche”, ma questa parola viene usata solo per evitare di coinvolgere le amministrazioni locali. (infatti la vera “strategia” è quella di ridurre la quantità di rifiuti prodotti anche con un’efficace differenziazione, e seguendo la gerarchia europea che dà la priorità alla prevenzione, al riutilizzo, recupero e solo dopo, come male minore all’incenerimento o recupero di energia dal rifiuto).

2-si supera il vincolo di prossimità, per cui ogni regione dovrebbe applicare un proprio sistema virtuoso e smaltire i propri rifiuti. Invece si stabilisce che, siccome gli inceneritori per funzionare hanno bisogno di rifiuti, allora si possono prendere i rifiuti dalle altre Regioni. Ciò significa che, con questo Decreto, i comuni che si sono impegnati in una migliore gestione del rifiuto, se hanno un inceneritore, si devono prendere in carico i rifiuti degli altri.

3-si stabilisce una nuova interpretazione del rifiuto, che viene valutato non più in quantità (a tonnellata) ma in potere calorifero. Questo escamotage permetterebbe ad esempio agli inceneritori insistenti sui territori di aumentare le migliaia tonnellate da bruciare (oltrepassando i limiti fissati dai Piani Gestionali Rifiuti). Numerosi studi hanno ormai dimostrato le ricadute sulla salute che comporta il fatto di bruciare rifiuti. Senza contare il fatto che tra i metodi per produrre energia, il calore (e quindi la combustione) è la forma più degradata di energia, dire che sfruttare il potere calorifero dei rifiuti serve per ricavare energia, è come dire che possiamo ipotecare la nostra salute e la nostra qualità della vita, pur di mantenere in vita degli impianti che sono dannosi e che fanno bene solo alle tasche delle lobby e potentati e non certo alla collettività.

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