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Cronaca

Pastena, L’anno che se ne va …

È il momento del report annuale, del resoconto amministrativo della riflessione e dell’analisi per capire se l’anno appena trascorso sia servito a rafforzare il processo di cambiamento e  abbia fornito ulteriori elementi per favorire la crescita e...

È il momento del report annuale, del resoconto amministrativo della riflessione e dell’analisi per capire se l’anno appena trascorso sia servito a rafforzare il processo di cambiamento e abbia fornito ulteriori elementi per favorire la crescita e lo sviluppo del nostro paese.

Il rinnovo del mandato è stato clamoroso, un consenso oltre le aspettative in quanto l’instabilità dei rapporti umani, il default finanziario e la criticità della maggior parte delle opere e dei servizi pubblici, hanno sin dall’inizio reso difficile la gestione ordinaria del nostro comune.

E’ trascorso un anno e il ricordo delle tante cose realizzate purtroppo rimane sotto il peso del lutto e del dolore che hanno colpito le nostre famiglie. Sogni infranti, speranze svanite, affetti sradicati con violenza dalla forza di un destino che spesso non ha pietà di nessuno.

Ma abbiamo il dovere di aiutare il nostro popolo a rimettersi in piedi, a ritrovare un cammino capace di dare stabilità e certezze al futuro delle nuove generazioni.

Pastena deve superare la fase dell’attesa e dell’assistenzialismo per essere maggiormente determinata a tracciare con le proprie energie un’idea di sviluppo sostenibile e in sintonia con le risorse storiche e natura lische che possiede.

Ovviamente da soli non si va da nessuna parte ma allo stesso modo si rimane impantanati e fermi se si attende solo ed unicamente l’intervento dall’alto.

Abbiamo molte sfide davanti a noi e la più importante riguarda la strategia che dovrà dare un nuovo assetto alla gestione e alla valorizzazione delle grotte.

In questi anni abbiamo dato voce ai bisogni della gente e fornito un contributo per ridefinire un nuovo e più efficiente assetto socio-sanitario provinciale, abbiamo ragionato e affrontato le problematiche relative alla gestione del sistema idrico, abbiamo sottolineato a più riprese la pericolosità delle infiltrazioni mafiose nella nostra provincia e partecipato attivamente alla discussione inerente il piano per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Un anno che rimane senza risposte per quanto riguarda l’appello a tutte le forze politiche in merito alla riforma scolastica che non dovrebbe azzerare le classi nei piccoli centri dove c’è un tasso di natalità medio annuale di circa 10 neonati, un anno tuttavia che ha visto la fase finale della gestione del dissesto finanziario che senza svendere il patrimonio comunale e senza privare i cittadini di servizi essenziali ha messo la parola fine al malgoverno del passato.

Abbiamo vissuto un anno intenso di emozioni e di contraddizioni, basti pensare a quanto accaduto nella settimana di agosto allorché abbiamo fornito un’accoglienza temporanea ad una quarantina di profughi, siamo convinti che la solidarietà e l’ospitalità inscritta nel codice genetico della nostra civiltà rurale non possa essere cancellata dai rumori della propaganda o dell’appartenenza ideologica.

L’idea che ogni sindaco insegue è quella di fornire sempre i dovuti servizi alla propria cittadinanza , ma questo talvolta è un’utopia e quello che concretamente si può fare ogni giorno è farsi carico delle istanze dei cittadini e aprire il palazzo alla partecipazione e alla democrazia perché il potere non sia un’esclusiva di pochi ma uno strumento per il progresso del paese.

il sindaco dott Arturo Gnesi

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