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Cronaca Paliano

Processo Willy, in aula mamma Lucia: "Era buono, lavorava per sostenere le spese familiari"

Un momento di grande emozione quello vissuto nell'aula di Corte d'Assise del tribunale di Frosinone. La donna, vestita di nero e con lo sguardo pieno di dolore, ha parlato rivolgendosi ai giudici del figlio come un 'ragazzo pacifico e generoso che pensava sempre al prossimo'

Vestita di nero e con lo sguardo pieno di dolore ha ricordato il figlio Willy, ucciso di botte nel settembre del 2020 a Colleferro. Lucia Maria Duarte ieri mattina ha deposto dinanzi alla Corte d'Assise del tribunale di Frosinone, presieduta dal dottor Francesco Mancini, ed ha raccontato di come fosse buono e generoso il ragazzo, aiuto cuoco, che si è dovuto arrendere sotto i colpi ingiusti e brutali di un pestaggio che ha portato sul banco degli imputati i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, tutti di Artena e tutti accusati di 'omicidio volontario'.

"Mentre ancora andava a scuola, lavorava il fine settimana in un ristorante a Paliano, fin quando non ha chiuso. Da lì è andato a fare una esperienza di tre mesi in Calabria e poi ha trovato lavoro ad Artena - riferisce mamma Lucia -. Willy contribuiva al bilancio di casa, spesso pagava lui la spesa, mi aiutava, mi accompagnava in macchina a fare le commissioni. Era sempre disponibile". Sul banco dei testimoni anche Armando Monteiro, il padre del giovane. "Mio figlio era bravissimo a scuola, quando poi ha iniziato a lavorare si era aperto un conto corrente e metteva da parte i soldi. Amava stare con gli amici, appena staccava, e giocava a pallone".

Ludienza si è aperta con la testimonianza del medico legale Antonio Grande che ha fornito una sua ipotesi circa la dinamica della morte: "Willy non è stato ucciso da un colpo dato da dietro, dove la rigidità della colonna vertebrale protegge gli organi, ma almeno uno frontale, al torace. Una morte non istantanea, ma comunque rapida, considerate le infiltrazioni emorragiche". È la spiegazione tecnica del calcio con la pianta del piede sferrato secondo i testimoni da Gabriele Bianchi, con una mossa da esperto lottatore di Mma. L’autopsia certificò anche che Willy fu ucciso anche dai pugni e calci in faccia di Gabriele, Marco e Pincarelli quando era a terra, esanime. Tutti colpi potenzialmente mortali, anche se fossero arrivati separatamente.

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