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Cronaca

Regione, Fabiani: ‘civitavecchia centrale per il rilancio della competitività sistema produttivo Lazio’

“Civitavecchia rappresenta una delle principali porte dell’Italia sul mare. Una realtà fondamentale del sistema-Italia, il cui rilancio è propedeutico a sostenere e far ripartire la crescita del Lazio e del Paese ed è per questo che le politiche...

“Civitavecchia rappresenta una delle principali porte dell’Italia sul mare. Una realtà fondamentale del sistema-Italia, il cui rilancio è propedeutico a sostenere e far ripartire la crescita del Lazio e del Paese ed è per questo che le politiche regionali che stiamo ponendo in essere prevedono una sempre maggiore sinergia e collaborazione tra istituzioni e diversi livelli di governo”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, nel quadro del convegno “Civitavecchia la città-porto dell’area metropolitana”, organizzato da Unindustria a Roma.

“Civitavecchia ha già oggi alcuni punti di forza qualificanti: il porto si trova a breve distanza dalla Capitale, gode di una serie di collegamenti importanti, alcuni già attivi, altri in corso di completamento, ed è in grado di offrire servizi all’avanguardia che nel turismo fanno la differenza – ha continuato l’assessore – Lo scalo portuale della città ha incrementato la capacità di intercettare flussi croceristici e turistici per indirizzarli non solo verso Roma, ma anche verso tutti i territori del Lazio e le isole del Mediterraneo. Molto può essere fatto ancora: la città e il suo porto possono essere uno dei fulcri intorno ai quali riorganizzare e ridefinire la competitività del sistema produttivo del Lazio. Ed è in quest’ottica che vanno visti gli interventi programmati dalla Regione, sia in termini di interventi diretti sia di predisposizione delle condizioni per fare realizzare gli investimenti previsti da altri enti e istituzioni. La valorizzazione, lo sviluppo del porto di Civitavecchia e la sua piena infrastrutturazione, infatti, sono le precondizioni indispensabili per la crescita, e l’auspicata realizzazione della zona franca sarebbe un elemento centrale di questo scenario.”

"Detto questo, giova ricordare che il sito portuale della città è al centro di una notevole attenzione da parte del mondo imprenditoriale – ha aggiunto Fabiani – una situazione che fa ben sperare: infatti, nel quadro della Call for proposal per la reindustrializzazione del Lazio lanciata nei mesi scorsi (e che ha fatto registrare 173 proposte formulate in partenariato da oltre 1.000 soggetti per un volume di investimenti potenziali di 2,3 miliardi) è stata notevole la qualità delle proposte ricevute che riguardano lo sviluppo dell’area di Civitavecchia, del porto e del retroporto. Penso ad esempio alle idee basate sullo sviluppo dei sistemi di sicurezza e della logistica dei trasporti, tutte proposte di intervento molto indicative, alle quali si devono aggiungere i tantissimi altri progetti che, seppure posti in territori o settori non direttamente collegati con il porto, con lo sviluppo di quest’ultimo dialogano strettamente: idee sul turismo 2.0, rivolte a Roma e alla zona nord del Lazio, sviluppo delle applicazioni Ict per la logistica e la distribuzione, l’economia del mare ecc.” “L’impressione è che tutto il territorio si stia mettendo in movimento, con sollecitazioni a cui la Regione non mancherà di rispondere.” SANITA. ABBRUZZESE (FI): “ZINGARETTI SPIEGHI LA REALTA SU DEFICIT OSPEDALI " Zingaretti ci dice che i conti sono in ordine, ma a quanto sembra la realtà non è proprio cosi. Sei ospedali romani sono in rosso, e il debito sanitario laziale è alle stelle, che sfiora i 20 miliardi. Per noi questo è un disastro, e lo è anche per tutti i cittadini, che pagano l’irpef tra le piu alte d’italia, e attendono anche un anno per una visita e che molto spesso sono costretti a stazionare per giorni nei corridoi dei pronto soccorso in attesa di un ricovero". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali.

" Con Zingaretti i conti esplodono, gli ospedali anche. Credo che sia necessario e urgente che il governatore ci venga a spiegare, carte alla mano, qual’è la vera situaizone. Perche adesso non siamo solo a noi a dire che non sia tutto ok, ma lo afferma anche la corte dei conti.

Il suo modello di sanità ha fallito a Roma e nelle zone periferiche. I pronto soccorso sono al collasso. In Ciociaria, presso lo Spaziani di Frosinone, la situazione è insostenibile. I pazienti o all'interno della strutture di emergenza ed urgenza o negli altri reparti, sono stipati comunque nelle corsie e nei corridoi.

Moltissime persone che hanno dovuto affrontare questa dura realtà del sistema sanitario della provincia di Frosinone. Sindacati, associazioni di categoria e personale sono sul piedi di guerra. Ma, puurtroppo, il commissario Macchitella è impegnato a risolvere beghe amministrative, mentre la situazione delle strutture sanitarie del territorio si aggrava sempre di più a causa delle solite criticità che stanno compromettendo enesorabilmente l'offerta sanitaria.

Non ci sono azioni, da parte della Asl o della Regione Lazio in grado di far segnalare un cambio di passo nella gestione dell'emergenza sanitaria in corso. Anzi Zingaretti e Macchitella continuano a prendere in giro i cittadini del territorio facendo i prestigiatori del famigerato gioco delle tre carte, dincui ormai sono maestri, senza mai concretizzare quanto annunciato". Ha concluso Abbruzzese.

ABBRUZZESE (F.I.) SMASCHERATO IL BLUFF SULLA NOMINA DEI DIRETTORI GENERALI DELLE ASL

"Personalmente non ho mai avuto alcun dubbio su come avvengono le nomine dei Direttori Generali delle ASL, oggi ce lo conferma anche il Presidente Zingaretti con il suo decreto nr T00021 del 26/02/2016 avente ad oggetto: Costituzione della Commissione di cui all'art.3 bis del D. Lgs. n.502/92 e ss. mm. e ii., a seguito dell'indizione di avviso di disponibilità per l'aggiornamento dell'elenco di idonei alla nomina a Direttore Generale delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico effettuato con D.G.R. n.647 del 25 novembre 2015". E’ quanto sostiene, nel commentare il Decreto, il Presidente della Commissione speciale Riforme istituzionali Mario Abbruzzese.

"A tal fine, una premessa di carattere storico è doverosa. Zingaretti ha sempre sostenuto che le nomine dei Direttori generali fino ad oggi sotto la sua gestione, sono state frutto di una short list elaborata, esclusivamente sulle competenze, da un soggetto terzo totalmente estraneo alla politica. Non è vero e dimostro il perché.

Il decreto nr T00021 a pagina 2 stabilisce che “la regione provvede alla nomina dei direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale, attingendo obbligatoriamente all'elenco regionale di idonei, ovvero agli analoghi elenchi delle altre regioni, costituiti previo avviso pubblico e selezione effettuata, secondo modalità e criteri individuati dalla regione, da parte di una commissione costituita dalla regione medesima in prevalenza tra esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti, di cui uno designato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali”

Quindi ricapitoliamo, una commissione di esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche, di cui uno designato dall’Agenas.

Quali sono dunque questi esperti nomati da Zingaretti? Uno effettivamente designato da AGE.NA.S.;, un Capo Dipartimento Affari Generali della Funzione Pubblica; ed il terzo, addirittura, il Direttore della Direzione regionale Affari Istituzionali, Personale e Sistemi Informativi.

Di fatto un dipendente della Regione Lazio e quindi di Zingaretti.

Il quale Direttore è, senza ombra di dubbio, persona seria stimata, qualificata e competente, ma non è certamente un soggetto terzo o estraneo all’Amministrazione. Precisa in proposito Abbruzzese

Inoltre, il criterio della indicazione da parte di qualificate istituzioni scientifiche è stato chiaramente violato, stante la presenza di un Capo Dipartimento della funzione pubblica e di un Direttore regionale nella Commissione.

Ma vi è di più, a pagina 5 del Decreto di cui sopra, è scritto nero su bianco “di stabilire che il nuovo elenco regionale di idonei, all’esito dei lavori della Commissione di Esperti, verrà approvato con apposita Deliberazione di Giunta regionale e sostituirà il precedente elenco approvato con la DGR 348/2013”

Quindi, il lavoro fatto dalla Commissione sui potenziali Direttori generali delle ASL, che non è evidentemente terza come dimostrato sopra, dovrà comunque essere sottoposto al vaglio della Giunta che potrà approvare o meno la short list, se non eventualmente di gradimento.

Ed allora, il bluff è stato finalmente scoperto e spero vivamente che Zingaretti questa volta non abbia la faccia tosta di dire che i Direttori generali sono nominati solo per competenza ed esperienza.

La politica, la sua, c’entra eccome. Così come sono e saranno suoi i fallimenti delle politiche sanitarie regionali nei territori". Ha concluso Abbruzzese.

RETI DI IMPRESA SU STRADA, OK IN COMMISSIONE

Il parere favorevole con osservazioni al provvedimento di Giunta. Parere favorevole a maggioranza e con osservazioni da parte dell’ottava commissione del Consiglio regionale del Lazio, competente in materia di commercio, allo schema di delibera di Giunta sulle reti di impresa tra attività economiche su strada (n. 144/2016). Le osservazioni, scaturite dal dibattito che si era svolto nella precedente seduta del 25 febbraio scorso, riguardano principalmente il ruolo dei soggetti pubblici nelle reti di impresa, le funzioni dei soggetti pubblici e i requisiti del manager di impresa.

La legge regionale definisce “reti di imprese tra attività economiche su strada” i luoghi complessi e non omogenei, sviluppatisi nel tempo anche senza programmazione unitaria, concepiti come spazi unici ove opera un insieme organizzato, in forma societaria o consortile, di attività economiche su strada. Si tratta di imprese commerciali, di somministrazione, artigianali, turistiche, di intrattenimento, culturali, di servizi, compresi i mercati rionali giornalieri, quelli periodici, nonché le attività commerciali su aree pubbliche in generale.

Il voto, durante la seduta presieduta da Daniele Fichera, ha dato via libera al provvedimento che torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva. Ad accompagnare il parere alcune osservazioni: - una serie di modifiche all'art. 3 vuole eliminare il comune come ente capofila della rete di impresa e introdurre, al contempo, il ruolo dei Municipi di Roma capitale, accanto a quello dei comuni del Lazio, in ordine alla gestione e all’utilizzo del finanziamento regionale. Ulteriori modifiche all’art. 4 collocano gli enti pubblici (comuni e municipi di Roma capitale, nonché le camere di commercio, industria artigianato e agricoltura) tra i soggetti partecipanti alle reti di impresa solo in seconda battuta, con successiva adesione, anziché nella fase della loro costituzione, la cui iniziativa è lasciata ai soggetti economici; si introduce inoltre, sempre con modifica dell’art. 3, un livello sovracomunale delle reti di impresa, che possono essere individuate anche sul territorio di due o più comuni;

- si riordina la parte riguardante le funzioni del comune attraverso l’introduzione di un nuovo comma, il 5, allo stesso articolo 3;

- cambiano i requisiti numerici cui la costituzione delle reti di impresa è assoggettata, disciplinate dall’art. 4;

- ridotti i compensi massimi del manager di impresa di cui l’art. 9 del provvedimento prevede che la rete possa decidere di dotarsi.

La necessità del provvedimento che ha ricevuto oggi parere favorevole nasce dal fatto che, in base alla normativa, la Giunta stabilisce le modalità per la costituzione delle reti di imprese e quelle per la presentazione da parte dei comuni dei programmi relativi, i criteri e le modalità per la selezione degli stessi e per la concessione dei relativi finanziamenti e la misura massima del finanziamento. Quanto ai programmi, questi, concordati dai comuni con i soggetti aderenti alle reti di imprese, riguardano l’organizzazione di un sistema locale di offerta produttiva integrata e articolata tra attività commerciali, turistiche e di servizi, la realizzazione di iniziative promozionali e di marketing territoriale e l’offerta di servizi alle imprese aderenti. RIORDINO PROVINCE, SIMEONE (FI): “ENNESIMA PROPOSTA DI LEGGE, ENNESIMA BUFALA DI ZINGARETTI”

“Oggi in commissione consiliare affari costituzionali ed istituzionali è iniziata la discussione sulla proposta di legge 317, del febbraio 2016, concernente “Disciplina e conferimento di funzioni e compiti amministrativi ai Comuni, a Roma Capitale e alla città metropolitana di Roma Capitale. Riordino delle forme associative tra gli Enti locali e superamento delle Comunità Montane”. Un atto che dimostra ancora una volta l’incapacità di Zingaretti di legiferare e di risolvere le criticità esistenti. Sul riordino delle Province siamo arrivati alla quarta edizione di una proposta di legge che dovrebbe, in attuazione della cosiddetta Legge Delrio, mettere ordine nell’assetto istituzionale della nostra Regione ma che, come al solito, è solo un minestrone insensato di articoli che si susseguono anche senza continuità. Il disegno proposto manca di un’anima. Non ha un filo conduttore. Non contiene un progetto organico e preciso delle funzioni da assegnare e dei modelli decentrati attraverso i quali svolgerle. Non chiarisce chi deve fare cosa e con quali risorse specifiche. Vogliono superare le province ma non propongono un modello organizzativo capace di svolgerne le funzioni. E, soprattutto, evidenzia la volontà accentratrice di Zingaretti in danno degli Enti locali e l’incapacità di cogliere un’occasione concreta per attuare il principio di sussidiarietà verso il basso per dare risposte alle esigenze dei cittadini, delle imprese, dello sviluppo. Gli effetti di quella che resta una dichiarazione di intenti, anche molto confusionaria, è che le comunità che rappresentiamo si vedranno private di punti di riferimento efficienti e di quella semplificazione e razionalizzazione che dovrebbero essere i cardini dell’azione di questa Regione. La nostra contrarietà a questo modo di legiferare lo abbiamo sostenuto con forza anche in precedenza. Abbiamo tentato con numerosi emendamenti, alla edizione precedente di questa proposta di legge, di colmare le lacune esistenti, e cercando di ricucire gli strappi che la stessa legge Delrio ha causato per i nostri territori. Ma niente di tutto questo è servito tanto che oggi del riordino delle funzioni, in applicazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza non vi è traccia. In questa proposta di legge esiste una pregiudiziale che riteniamo fondamentale. Manca il coraggio di decidere e di mantenere i servizi vicini ai cittadini ricollocando le funzioni agli Enti locali, decentrando funzioni fondamentali alle aree metropolitane, alle Unioni dei Comuni ed ai Comuni garantendo le somme necessarie alla prosecuzione del loro svolgimento. Per Roma Capitale, che non è un comune di mille abitanti, ma che è la Capitale d’Italia, hanno proposto un decentramento a dir poco timido e privo di chiarezza. Il prossimo sindaco di Roma, a nostro parere, deve avere ampi poteri decisionali, procedurali e amministrativi. Deve avere poteri non ordinari ma straordinari rispetto ad altri comuni per quanto concerne settori chiave quali urbanistica, edilizia pubblica, trasporti, viabilità, turismo, ambiente e commercio,beni ed attività culturali per dare risposte rapide e svincolate dai ritardi burocratici e autorizzativi imposti oggi dalla Regione Lazio. Questa proposta di legge deve rendere Roma al pari delle altre grandi Capitali europee. Ci auguriamo che Zingaretti dimostri la volontà e la capacità di tagliare una volta per tutte le lungaggini burocratiche che paralizzano questa regione e in questo contesto proporremo una serie di emendamenti mirati a rendere quello che oggi è un testo insensato, anacronistico e non rispondente alle esigenze dei cittadini, uno strumento capace di agevolare la vita delle nostre comunità”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

RIGHINI (FDI) RICHIEDE 'AUDIZIONE SU BIOGAS A PONTE DELLA SOLFATARA E AMPLIAMENTO DISCARICA DI FALCOGNANA' E' stata integrata la richiesta di audizione presentata nei giorni scorsi dal capogruppo di Fratelli d'Italia Giancarlo Righini, che aveva già come oggetto i chiarimenti sull'ipotesi di realizzazione di due nuove centrali biogas nel territorio del Comune di Anzio.

“A quelle - dichiara Righini - ho aggiunto la richiesta di integrare la discussione con gli argomenti relativi al progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti, la Centrale Biogas in località Ponte della Solfatara, in via Laurentina, e l'ampliamento della Discarica di Falcognana mediante l'autorizzazione al conferimento di oltre 100 nuovi codici CER”.

“Un'integrazione – aggiunge Righini -, che consentirà l'acquisizione delle informazioni necessarie in ordine ai processi decisionali ed autorizzativi, oltre allo stato dei procedimenti in corso, contribuendo a valutazioni sul tema in un quadro conoscitivo più ampio”.

“Fratelli d’Italia – ribadisce Marco Silvestroni, capogruppo metropolitano di Fratelli d'Italia - è sempre sensibile alle vicende ambientali del territorio ed è per questo che anche nella Città Metropolitana di Roma Capitale stiamo lottando per tutelare la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente”. Anche Silvestroni ha quindi depositato a Palazzo Valentini l’ennesima mozione in materia di smaltimento dei rifiuti. In merito alla discarica della Falcognana per Silvestroni “è inaccettabile l’atto della Regione Lazio, che autorizzando l'ampliamento garantirebbe la possibilità di trattare oltre 100 nuove tipologie di rifiuti speciali, tra i quali una cinquantina ritenuti altamente pericolosi”.

ANZIO, BIOGAS, FRATELLI D'ITALIA SI MOBILITA ANCHE SU SCALA REGIONALE

In merito allo spettro di eventuali impianti di biogas ad Anzio interviene Fratelli d'Italia attraverso una nota congiunta del consigliere Marco Del Villano e del portavoce Francesco Novara, con l'intento di garantire il proprio sostegno alla salvaguardia della salute dei cittadini e fare chiarezza su ciò che accadrà in merito agli impianti in discussione.

"Dopo un valzer di comunicati, mozioni, ricorsi da fare e poi ritirati, cose dette e non dette, che non aiutano di certo a capire quello che sta accadendo e che sembrano più una dialettica tra parti politiche che un reale tentativo di mettere ordine alla faccenda, vogliamo che venga fatta finalmente chiarezza sul biogas".

Così i due rappresentanti del partito della Meloni, che hanno aggiunto: "Abbiamo sottoscritto la richiesta del Consiglio comunale sul biogas, che si terrà venerdì 4 marzo. In quell'occasione faremo le nostre proposte, mentre in Regione Lazio grazie al consigliere Giancarlo Righini stiamo realizzando tutta una serie di atti che faranno piena luce su quanto sta accadendo".

Proprio Righini ha ribadito il suo impegno su scala regionale, svelando come "stiamo acquisendo i verbali della conferenza dei servizi - ha dichiarato -, per verificare in questo modo le dichiarazioni rese da chi, come il Comune, vi ha partecipato".

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