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Cronaca

Roma, al via il processo Cerroni. CODICI e comune di Genzano parte civile

“E’ con grande soddisfazione che annunciamo che l’Associazione Codici si è costituita parte civile nel processo -  commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale Codici – Con noi si sono costituiti anche 30 cittadini (Barbieri più altri 29) con...

“E’ con grande soddisfazione che annunciamo che l’Associazione Codici si è costituita parte civile nel processo - commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale Codici – Con noi si sono costituiti anche 30 cittadini (Barbieri più altri 29) con cui da tempo affrontiamo la lotta per la tutela di una salute fin troppo spesso dimenticata”.

Gli imputati sono chiamati a rispondere alle accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, che hanno come momento determinante l’utilizzo indiscriminato della discarica di Malagrotta: tonnellate di raccolta indifferenziata, mai trattata, finite nella discarica in mezzo agli altri rifiuti, nonostante l’impianto abbia incassato diversi milioni di euro per il loro corretto smaltimento e nonostante fosse saturo ormai da tempo.

I fatti di cui sono accusati gli imputati descrivono condotte di palese gravità, considerando anche le pesanti ripercussioni sull’ambiente, sulla salute collettiva e sull’economia locale e nazionale che tutt’ora perdurano.

“Le condizioni fin qui descritte – continua Giacomelli - oltre a provocare un danno erariale alle casse dello Stato, hanno anche determinato un danno importantissimo alla salute dei cittadini residenti nella zona di Valle Galeria. A dimostrarlo sono stati gli esperti del Politecnico di Torino, secondo i quali le discariche presenti hanno inquinato in maniera irrimediabile la vicina falda acquifera”.

Anche i monitoraggi dell’Arpa Lazio descrivono il potente impatto della discarica di Malagrotta sulle acque superficiali e sotterranee, evidenziando uno stato di contaminazione diffuso delle acque.

Impossibile, visti i risultati delle diverse analisi, non pensare alle ripercussioni sulla salute dei cittadini che da anni vivono e lavorano nelle zone adiacenti le discariche e che da tempo l’Associazione Codici sostiene con tutti i mezzi a disposizione.

La nota stampa del Comune di Genzano

Nel corso della prima udienza del procedimento penale nei confronti di Manlio Cerroni, il Comune di Genzano di Roma ha depositato questa mattina presso il Tribunale penale di Roma l’atto di Costituzione di parte civile al fine di difendere i diritti lesi dei cittadini e di ottenere un risarcimento sia per i danni patrimoniali subiti dall’Amministrazione comunale che per i danni non patrimoniali. Il Comune di Genzano ha chiesto infatti la restituzione integrale delle somme versate nel periodo 2006-2012 alla soc. Pontina Ambiente, per un totale di circa 10 milioni di euro più interessi. Agli imputati viene infatti contestato il reato di frode nelle pubbliche forniture in quanto nell’esecuzione dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti, avviando a termo valorizzazione un quantitativo annuo di CDR inferiore a quello dichiarato ed incrementando unilateralmente la tariffa per la termo distruzione anche sul quantitativo di CDR mai prodotto o comunque mai combusto, avrebbero commesso frode nell’esecuzione dell’appalto, conseguendo nel periodo 2006-2012 una indebita percezione di oltre 10 milioni di euro.

“A questo – spiega il Sindaco Flavio Gabbarini – vanno poi aggiunti i danni non patrimoniali subiti dalla città e dai cittadini di Genzano, quantificati in circa un milione di euro: parliamo di danni di carattere ambientale, danni igienico-sanitari accertati dalla Asl e dal rapporto ‘Epidemiologia, rifiuti, ambiente, salute nel Lazio – Eras Lazio’ nel raggio di 5 km dall’impianto di Roncigliano, senza contare il gravissimo danno all’immagine della città e delle istituzioni”.

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