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Ciampino, IGDO. Le associazioni organizzano una “fiaccolata di protesta” per commemorare la fine dell’asta

Partirà martedì 12 aprile, alle 20:00, dalle scalinate della Chiesa in Piazza della Pace fino a via Due Giugno

Partirà martedì 12 aprile, alle 20:00, dalle scalinate della Chiesa in Piazza della Pace fino a via Due Giugno

Si continua a parlare di IGDO. Lo scorso giovedì 7 aprile le scalinate della biblioteca comunale sono state luogo di un acceso scontro tra Amministrazione e opposizioni, a microfono aperto, per parlare pubblicamente della messa all'asta del bene storico, che molti cittadini identificano con il cuore potenzialmente pulsante, ma di fatto morente, di Ciampino. Un Consiglio Cittadino molto partecipato e animato, con la presenza del Sindaco Giovanni Terzulli, dell'Assessore all'Urbanistica Marco Pazienza e della Giunta, in cui si è dichiarato pubblicamente ai cittadini che quel bene storico finirà di nuovo in mani private, perché l'Amministrazione, nonostante il diritto di prelazione ricevuto dalla Soprintendenza, non parteciperà all'asta. Molti sono stati i motivi che hanno determinato questa scelta, in primis l'impossibilità di contrarre debiti e l'indisponibilità di risorse economiche, poiché attualmente il bilancio comunale impone un esercizio provvisorio in dodicesimi di spesa. Inoltre, sia l'Assessore all'Urbanistica che il Sindaco hanno sostenuto che la spesa a base d'asta per l'IGDO si alzerebbe da 1,5 milioni a 2,5 milioni a causa dell' Iva, e di altri oneri non ancora specificati. Inoltre non c’è stato nessun un accenno alla ricerca di finanziamenti sovra-comunali, ed è stato messo in chiaro di non essere nei tempi giusti per usufruire della Cassa Depositi e Prestiti.

Sia Terzulli che Pazienza hanno comunque cercato di rassicurare la piazza, dicendo che il vincolo della Soprintendenza rimane e che che non ci sarà alcuna variazione d'uso per l'IGDO, sebbene per molti cittadini non sia chiara la presenza di un progetto non approvato, allegato alla trattativa d'asta. Secondo il Sindaco «è evidente che non si può condividere tutto. Una volta conclusa l’asta proporremo una mozione per mettere nero su bianco le varie responsabilità, perché quello che si può fare è non demolire nulla e creare servizi pubblici e privati. Non sarà possibile costruire villette, e ci impegneremo a far rispettare i vincoli e la destinazione d’uso del bene. Condivideremo tutto quello che si farà sull’IGDO, e ogni metro cubo in più – conclude Terzulli – sarà esposto a Referendum. Non serve che qualcuno si erga come difensore del bene pubblico, perché siamo noi in primis a esserlo».

Ma i movimenti, le associazioni e i cittadini non si fermano. Per la serata di martedì 12 aprile, Officine Civiche, Città in Comune, Ciampino Bene Comune, Movimento 5 Stelle e Rifondazione, hanno organizzato una fiaccolata di protesta, per commemorare il giorno in cui l’IGDO passerà a un nuovo soggetto privato. «Il Consiglio Cittadino ha chiesto in ogni modo all'Amministrazione di partecipare all'asta – scrivono gli organizzatori in un comunicato – per far tornare l'IGDO in mano pubblica, ma non ci è stato dato ascolto. Ora questi signori chiedono tempo e fiducia, promettendo, a giochi fatti, un percorso più chiaro e trasparente. Noi rispondiamo scendendo nuovamente in strada per abbracciare simbolicamente l'IGDO con una fiaccolata di protesta, nelle stesse ore in cui si svolge l'asta, per ribadire che la cittadinanza non sarà complice del regalo del suo centro storico a soggetti privati. Una fiaccolata simbolica, che apre una nuova fase – concludono gli organizzatori – quella della vigilanza democratica e diretta sulle proposte che l’Amministrazione andrà a trattare con il ‘fortunato’ vincitore».

Sara Marazza

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